Ancora una volta Gallicano ha dimostrato il suo profondo attaccamento alle proprie radici e alla propria fede che da tre anni riscopre grazie alla tanto voluta statua del santo patrono da parte di don Luigi Proietto e della Cantina Sant’Andrea di Claudio Sordi.
Un momento di grande unione per la comunità, un’occasione per trasmettere ai più giovani i valori della tradizione e della spiritualità. Tre giorni intensi, dal 29 novembre al 1° dicembre, dedicati alla fede, alla comunità e alle tradizioni.
La solennità ha avuto inizio con la presentazione del libro L’Arcipretura di Gallicano. Storia, arte e fede dalle origini ai giorni nostri, scritto da don Ludovico Borzi; momenti di profonda condivisione con gli illustri ospiti intervenuti: la professoressa Antonella Sordi, il sindaco Fabio Bertoldo, l’onorevole Angelo Rossi e tutta l’amministrazione comunale, che hanno sentitamente partecipato a questo incontro.
Il 30 novembre, il paese si è svegliato con i tradizionali 12 colpi di cannone. Nel pomeriggio la celebrazione della Messa solenne, presieduta dal parroco don Luigi Proietto, durante la quale la comunità si è stretta attorno al suo pastore per rinnovare la propria fede e chiedere la protezione di sant’Andrea. A seguire, la solenne processione per le vie del paese, con la statua del santo patrono, portata a spalla dai devoti cittadini, accompagnata dall’omonima Banda Parrocchiale, che ha coinvolto un gran numero di fedeli lungo le vie del paese. La giornata si è conclusa con il concerto della stessa Banda diretta dal maestro Nicola Chesti.
Il 1° dicembre dopo le Sante Messe, la Cantina Sant’Andrea, in collaborazione con la Pro Loco, ha accolto in una piazza gremita con musica dal vivo e gonfiabili per i più piccoli, la cittadinanza che si è stretta per rafforzare i legami tra i cittadini e condividere la gioia della celebrazione.
Grazie a tutti coloro che si sono impegnati nell’organizzazione di questa meravigliosa festa: i volontari, le associazioni e le autorità civili e religiose. Grazie a voi, la tradizione di sant’Andrea, nostro Patrono, continua a vivere e si tramanda alle nuove generazioni.
Settimio Sabbi