Giornata nazionale per la vita

Il produrre morte sta diventando una risposta pronta, economica e immediata a una serie di problemi personali e sociali, proclamiamo «il vangelo della vita»

Dopo l’approvazione della legge che in Italia ha introdotto l’aborto volontario (legge n.194 del 22 maggio 1978), i vescovi hanno voluto che i cattolici italiani celebrassero ogni anno, nella prima domenica di febbraio, la Giornata per la Vita, così che ogni comunità locale potesse pregare per la difesa della vita umana in ogni momento del suo cammino terreno.

Quest’anno nel loro messaggio, invitano a riflettere sul tema della morte, “Dio ha creato tutte le cose perché esistano, le creature del mondo sono portatrici di salvezza…”(Sap, 1,14). Chi vede la sofferenza della persona che si avvia verso il “non vivere più” e la gioia di un primo vagito, non può pensare che la morte come scelta, possa essere mai una soluzione. Oggi più di ieri le cure mediche, la terapia del dolore, associate all’affetto, all’accoglienza possono essere un’alternativa nella malattia, nella sofferenza, nell’ arrivo di una vita non attesa, creando il vero rispetto e sottolineando la grande dignità che sempre accompagna l’uomo.

«Dare la morte come soluzione, anche economica, mette in discussione il valore e la fondamentale fiducia nella vita e nella sua bontà… Fiducia che spinge a scorgere possibilità e valori in ogni condizione dell’esistenza, che sostituisce la superbia di giudicare se e quando una vita risulti degna di essere vissuta, arrogandosi il diritto di porle fine…».

Così scrivono i vescovi italiani, invitando tutti, ma non solo in questa giornata, a proclamare il “vangelo della vita” ed a diffondere con forza l’impegno nella carità, nella famiglia e nel sociale, contro i mercanti di morte.

Maria Teresa Vicentini
Centro di assistenza
alla vita, Tivoli