Giovedì 27 ottobre presso il Santuario di N.S di Fatima in San Vittorino Romano si è tenuto il secondo incontro di formazione per i docenti di religione delle diocesi di Tivoli e di Palestrina sul Libro dell’Apocalisse.
Quali immagini e sentimenti si possono ricavare dal Libro dell’Apocalisse? Alcuni lo considerano un Libro tra i più affascinanti del Nuovo Testamento; altri, magari senza capirlo, lo sminuiscono come un Libro di visioni mostruose, immagini forti, simboli incomprensibili e fenomeni preoccupanti della fine del mondo. Le sue visioni, le immagini complesse e altre caratteristiche letterarie ci immergono nel mistero di Dio, ma pure ci sconcertano e provocano alcune domande: quale significato hanno i simboli? Perché l’autore usa un linguaggio enigmatico, difficile da comprendere? Si può comprendere questo scritto oggi? Sono numerose le domande che questo testo fa emergere.
Don Massimo Grilli, professore emerito della PUG, ha condotto l’incontro indicando le coordinate non solo per comprendere, ma per vivere la speranza cristiana che il libro vuole offrirci.
L’autore che si presenta come Giovanni si rivolge alle nascenti comunità cristiane la cui fede e speranza cominciano a svanire. L’Apocalisse è una storia che va decifrata continuamente, è la storia degli uomini che soffrono, che non comprendono, ma nonostante tutto hanno fiducia perché Dio è il Signore della storia. La chiave del libro non è la distruzione o la paura, ma il desiderio divino della nostra piena realizzazione, che diventa possibile se ci immergiamo nel suo disegno d’amore.
Pizzutilo Anne Marie