Carissimi presbiteri, diaconi, consacrati e consacrate, fedeli tutti della Diocesi di Tivoli e di Palestrina!
Come annunciato durante la Veglia Diocesana di Pentecoste e dopo che il Consiglio Episcopale Permanente della Conferenza Episcopale Italiana ha elaborato il Documento che orienterà il cammino di ascolto sinodale delle Chiese che sono in Italia nel prossimo anno pastorale 2022-23, sono lieto ora di consegnarlo a voi.
Esso, come vedrete, prende ispirazione da una Icona biblica, quella della casa di Marta, Maria e Lazzaro, e ci propone, facendo sintesi di quanto giunto da ogni diocesi Italiana durante il primo anno di ascolto sinodale, tre cantieri di ascolto, dialogo spirituale e lavoro pastorale denominati appunto “I cantieri di Betania”. Cantieri ai quali, dopo aver riflettuto a lungo con molti di voi nelle Vicarie, nei Consigli diocesani di partecipazione, leggendo le sintesi che ogni realtà ha inviato ai Referenti diocesani per l’ascolto sinodale al termine del primo anno, come consigliato dal Consiglio Permanente della CEI ne ho aggiunto un quarto che può maggiormente riguardare le nostre realtà diocesane di Tivoli e di Palestrina.
I Cantieri di Betania, Cammino Sinodale Tivoli e Palestrina
Nel documento che vi consegno, dopo una Introduzione del Cardinale Matteo Zuppi, Presidente della CEI, ed uno sguardo al primo anno del cammino sinodale, il Consiglio Episcopale Permanente della CEI ha approvato tre cantieri sui quali lavoreremo insieme sforzandoci di rimanere in clima di ascolto senza lasciarci subito tentare dal giungere a soluzioni pratiche da adottare.
Elenco qui soltanto i titoli che sono stati dati ai cantieri:
Il cantiere della strada e del villaggio, che ci stimolerà a riflettere sul nostro rapporto e su come ascoltiamo coloro che incontriamo sulle nostre strade e nelle realtà ove viviamo;
Il cantiere dell’ospitalità e della casa, che ci stimolerà a riflettere sullo stile delle nostre comunità e, ascoltando anche chi ci guarda da fuori, ci inviterà a saper comprendere se ci percepiscono quali dovremmo essere: comunità accoglienti, case ospitali, dove tutti hanno un posto in una corresponsabilità ecclesiale che è di tutti i battezzati che lo desiderino;
ed infine il cantiere delle diaconie e della formazione spirituale, che ci interpellerà circa lo spirito di servizio che viviamo nella Chiesa, la ministerialità ecclesiale e ci porterà a domandarci quale formazione spirituale – e aggiungerei dottrinale – ha il popolo di Dio e/o offriamo ad esso dopo sessant’anni dalla celebrazione del Concilio Vaticano II e dal rilancio del tema del senso comune della fede che possiede tutto il popolo santo di Dio.
Il cantiere diocesano, invece, desidererà interpellarci su alcuni punti trasversali:
l’iniziazione cristiana: come viene offerta e come accogliamo chi viene a chiedere, forse ancora per tradizione più che per convinzione, i sacramenti per la vita cristiana affinché possano unirsi al cammino di fede che la Chiesa cerca di percorrere, fedele al suo Signore e alla sua sequela?
la preparazione remota, prossima e successiva alla celebrazione del matrimonio sacramento;
la ridefinizione delle zone pastorali non tanto per una migliore organizzazione ecclesiale ma soprattutto per rispondere alle necessità di annuncio del kerigma di cui il mondo oggi ha sempre maggiore necessità a fronte di risorse umane sempre più, almeno numericamente, insufficienti e preparate per la missione in questa “epoca cambiata” che desidera ascolto, dialogo, accompagnamento, anche con i mondi più lontani e diversi dai nostri; mondi che non dobbiamo semplicemente giudicare ma accogliere, ascoltare, accompagnare e, per quanto possibile, integrare.
Infine nel quarto cantiere che si colloca anch’esso nel tema generale della
corresponsabilità ecclesiale, desidero invitare anche il Clero a compiere un cammino attraverso alcune tappe non tanto di conferenze ma di ascolto reciproco, messa in comune di desideri, attese, difficoltà, gioie, affinché nel presbiterio ognuno si senta corresponsabile con Dio della missione che Egli gli ha donato e con i confratelli ed il Vescovo che sono, lo voglia o no, la propria famiglia, la famiglia con la quale condivide il servizio di comunicare la gioia del Vangelo. Quest’ultimo cantiere vedrà impegnati i presbiteri durante gli incontri di formazione permanente del Clero sia a livello diocesano che di Vicaria.
Ogni cantiere prevede un certo numero di domande che ogni realtà potrà declinare pensando a chi dovrà incontrare e a chi incontra ogni giorno. Mi raccomando comunque che vengano ascoltati anche coloro che nello scorso anno pastorale, un po’ per scelta, un po’ a causa della pandemia, non sono stati ascoltati: tutti infatti possono aiutare la Chiesa a rinnovarsi nello stile, nei linguaggi, nell’incontrare la cultura alla quale proporre il kerigma della salvezza.
Per facilitare il cammino continueremo a incontrare i Referenti parrocchiali per il cammino sinodale secondo quanto stabilito nel calendario diocesano e a settembre attendiamo dalla CEI un piccolo sussidio metodologico per favorire la costruzione dei cantieri sinodali.
In tutto il Cammino sinodale rimanga quale paradigma della sinodalità la celebrazione eucaristica. Nella casa di Betania Gesù sedeva a mensa insieme a Marta, Maria e Lazzaro. Nella celebrazione eucaristica si concentrano infatti, in forma simbolica, tutte le dimensioni dell’esperienza cristiana: il cammino che convoca i discepoli in assemblea, l’ascolto della Parola di Dio, la risposta comunitaria a questa Parola, l’accoglienza del dono del corpo e sangue di Gesù, la comunione con Lui che rende i fedeli “un solo corpo”, l’invio in missione e il ritorno nelle proprie case per vivere il quotidiano. La diversità e l’armonia dei compiti e dei servizi, nel contesto dell’assemblea celebrante presieduta dal ministro, sono lo specchio della Chiesa “sinodale”, popolo di Dio in cammino sotto la guida del Signore.
Affido dunque a voi il programma di quest’anno pastorale con l’auspicio che nessuno si senta esonerato almeno dal provare a vivere una bella esperienza di cammino insieme che sentiamo urgente per dire il Vangelo oggi.
Buon cammino! Che Dio tutti benedica
+ Mauro Parmeggiani
Vescovo di Tivoli e di Palestrina