I cantieri di Betania nelle diocesi di Tivoli e di Palestrina, le linee guida per il secondo anno del cammino sinodale nei nostri territori

Lo scorso 15 agosto il vescovo Mauro ha annunciato e divulgato il nuovo documento di riferimento per il prossimo anno sinodale. Sono quattro i cantieri nei quali le realtà diocesane sono chiamate a lavorare e riflettere nel clima di ascolto proprio del cammino che coinvolge tutte le Chiese che sono in Italia

La Conferenza episcopale italiana lo scorso 11 luglio ha pubblicato il Documento dal titolo I cantieri di Betania che orienterà il cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia nel prossimo anno pastorale 2022-23. L’introduzione del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, definisce queste linee guida “frutto della sinodalità”, proprio perché nascono dalla consultazione del “popolo di Dio” svoltasi nel primo anno del cammino sinodale. Esso prende ispirazione da un’icona biblica, quella della casa di Marta, Maria e Lazzaro, paradigma di sinodalità. Nella sua lettera del 15 agosto il vescovo Mauro presenta al clero e ai fedeli il sussidio nella versione diocesana.

«Ci propone – scrive il Vescovo – facendo sintesi di quanto giunto da ogni diocesi Italiana durante il primo anno di ascolto sinodale, tre cantieri di ascolto, dialogo spirituale e lavoro pastorale denominati appunto “I cantieri di Betania”. Cantieri ai quali, dopo aver riflettuto a lungo con molti di voi nelle Vicarie, nei Consigli diocesani di partecipazione, leggendo le sintesi che ogni realtà ha inviato ai Referenti diocesani per l’ascolto sinodale al termine del primo anno, come consigliato dal Consiglio Permanente della CEI ne ho aggiunto un quarto che può maggiormente riguardare le nostre realtà diocesane di Tivoli e di Palestrina».

I tre cantieri proposti sono il cantiere della strada e del villaggio, quello dell’ospitalità e della casa, ed infine il cantiere delle diaconie e della formazione spirituale.

Il cantiere diocesano riguarda alcuni punti trasversali, quali l’Iniziazione cristiana; la preparazione remota, prossima e successiva alla celebrazione del matrimonio sacramento; la ridefinizione delle zone pastorali per una migliore organizzazione ecclesiale ma soprattutto per rispondere alle necessità di annuncio del kerygma.

Anche il clero partecipa a questo quarto cantiere, con un cammino di tappe di ascolto reciproco, messa in comune di desideri, attese, difficoltà e gioie. Il programma è disponibile sul sito.

Ogni realtà parrocchiale potrà declinare le domande proposte pensando a chi dovrà incontrare. Al centro di tutto il cammino, quale paradigma di sinodalità, raccomanda il Vescovo, rimanga la Celebrazione eucaristica.