Dopo la celebrazione della grande Veglia Pasquale nella quale i catecumeni hanno ricevuto i Sacramenti dell’Iniziazione cristiana e sono entrati a far parte pienamente della Chiesa, un nuovo appuntamento attende questi nostri fratelli e sorelle. Domenica 11 aprile si vivrà la Deposizione della veste bianca indossata nel momento del Battesimo. Nella Chiesa antica, dopo otto giorni dalla Pasqua, nella domenica detta appunto in albis deponendis venivano deposte le vesti bianche. La veste bianca è il primo segno visibile della nuova condizione di battezzato; il bianco è il colore della luce, della risurrezione ed è il colore della veste di Cristo risorto. Nella liturgia il segno esprime quanto è avvenuto mediante il Sacramento: “quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo” (Gal.3,27). Con il Battesimo infatti l’uomo viene immerso nella morte di Cristo per uscirne risorto con Lui, partecipe della Sua risurrezione. Anticamente i neo battezzati tenevano la veste bianca per otto giorni, la indossavano quando si trovavano per i vespri attorno al fonte battesimale, per celebrare il dono della grazia di Cristo. Al compiersi del “grande giorno” pasquale, nel sabato che introduceva alla domenica successiva la Pasqua, i neofiti deponevano la veste candida, detta “della mistica infanzia”, ai piedi del fonte battesimale – o sull’altare dei martiri – per riprendere le vesti comuni degli adulti e unirsi alla comunità dei fedeli. Solitamente questo Rito viene celebrato nella Chiesa Cattedrale di Tivoli e di Palestrina. In questo anno, date le particolari condizioni, verrà celebrato nelle rispettive comunità di appartenenza ed è un segno forte per la stessa comunità, chiamata ad accogliere ed accompagnare il cammino mistagogico, tempo di approfondimento di quanto vissuto nella celebrazione e di inserimento reale nella comunità, dove vivere la fede ricevuta in dono.
Gianluca Zelli