I sacerdoti si sono preparati al Santo Natale

I sacerdoti e i religiosi delle diocesi di Tivoli e di Palestrina si sono ritrovati a Villanova di Guidonia giovedì 14 dicembre per il consueto momento di formazione e di aggiornamento, questa volta, nell’avvicinarsi del Natale, per scambiarsi gli auguri.

A guidare il momento di preparazione alle feste natalizie, il Vescovo Mauro Parmeggiani, con il tema “Il discernimento secondo san Paolo”. Partendo dalla comprensione di questo concetto secondo san Paolo, a partire da due passaggi delle sue lettere, il Vescovo ha poi applicato il discernimento sulla vita ecclesiale e sulla vita personale, prima di invitare a lasciarsi guidare dallo Spirito Santo. Per afferrare meglio questo concetto, monsignor Mauro si è ispirato da don Fabio Rosini con il suo libro L’arte di ricominciare. In effetti, don Rosini definisce il discernimento come «Conoscere il Padre, il Figlio suo Gesù Cristo e lo Spirito Santo datore di vita, ed essere all’interno del loro rapporto, che consegna le chiavi del discernimento.

Se conosci un vino buono, il cattivo non lo vuoi più. Se conosci la sincerità, l’ipocrisia ti dà imbarazzo. Se conosci la bellezza, la mediocrità ti urta. Se conosci l’amore, il peccato non ti sta più simpatico.

E li distingui». Non si deve pensare a questo esercizio come scelta singola, ma come orientamento profondo dell’essere, che sussiste in tutte le scelte. Si rivela nelle scelte, ma non consiste nelle scelte per se stesse. «È la pasta della vita nuova che il Signore Gesù ha inaugurato nella carne umana», ha detto il Vescovo, citando il suo autore di riferimento. Il discernimento, che non è una abilità, bensì una relazione, suppone la preghiera e necessita di una guida.

Parlando del discernimento secondo san Paolo, il Vescovo ha fatto riferimento a due suoi passi importanti: «Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie, esaminate (dokimazete) ogni cosa, tenete ciò che è buono, astenetevi da ogni sorta di male» (1Ts 5,19-22) e «Non conformatevi allo schema di questo mondo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per essere in grado di discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto» (Rm 12,1-2).

Applicando il discernimento alla vita ecclesiale, sempre partendo da san Paolo, il Vescovo ha sottolineato due criteri importanti: la fedeltà alla tradizione e la carità (servizio, ospitalità, amore). Per quanto riguarda il discernimento nella vita personale, Monsignor Parmeggiani è preciso quando dice: «per mezzo del dono, o carisma, del consiglio, lo Spirito Santo aiuta a valutare le situazioni e a orientare le scelte, non solo in base a criteri di saggezza e prudenza umana, ma anche alla luce dei principi soprannaturali della fede». Basandosi su san Paolo, il Vescovo invita a distinguere tra spirito del mondo e spirito di Dio, tra opere della carne e dello Spirito. A volte la scelta non è solo tra un bene e un male, ma tra un bene e un altro bene. Il discernimento è l’unione del retto giudizio e della “virtuosa intenzione”, nella santa indifferenza che suppone totale disponibilità ad accogliere la volontà di Dio (Ignazio di Loyola).

Roberto Sisi