Il cammino di Gesù verso Gerusalemme, Lectio di padre Maurizi

Il parroco don Cyriaque Niyongabo ha organizzato degli incontri sul tema “In cammino verso la Pasqua” e venerdì 14 marzo, alle ore 20,30, presso la chiesa di Santa Margherita, padre Virgilio Maurizi ha tenuto la lectio di Vicaria “Il cammino di Gesù verso Gerusalemme”, per i fedeli di Olevano R. e dei paesi limitrofi.

Dopo i saluti di benvenuto, il frate ha iniziato con la recita del Salmo 84, Canto delle ascensioni, giudicato come il canto al pellegrinaggio per eccellenza. Esso, infatti, rappresenta ogni gesto, ogni azione ed ogni pensiero che il pellegrino, diretto al Santuario, prova e sente ad ogni passo del suo percorso. Per ogni pellegrinaggio, sia esso al Santuario, per gli olevanesi quello della Trinità di Vallepietra, o anche quello alla Porta Santa, per il Giubileo della Speranza, al quale ci stiamo preparando per il 29 marzo p.v., è necessario tenere presenti e soffermarsi sui seguenti punti: il Desiderio, il Cammino ed il Santuario da raggiungere, la meta.

Il Desiderio ci fa decidere di effettuare un pellegrinaggio, ci prepara e ci predispone a ciò che sarà il percorso, esso rappresenta la parte più importante del mettersi in cammino per giungere alla mèta, dove il Signore ci rivelerà chi siamo veramente. È il desiderio che ci motiva ad affrontare tutti gli eventuali problemi che si possono incontrare.

Il Cammino è importante perché mette alla prova, con le difficoltà della strada, la pioggia, il freddo, il caldo, la fatica e i dubbi. La soddisfazione di giungere sani e salvi sarà ineguagliabile. Ci sono due modi per camminare; con la Consapevolezza piena di ciò che ci aspetta o come va, va, giusto per partecipare senza un motivo ben preciso. La meta è Gesù.

Cosa ci si aspetta di trovare all’arrivo? L’aspettativa non deve essere la bella struttura, i marmi, gli arredi, ma come recita il Salmo, l’esultanza del Cuore nell’incontrare il Dio vivente, trovare la casa per dimorarvi, l’invidia per la rondine che è riuscita a fare il nido nei pressi degli altari e potrà godere della presenza del Signore, mentre i pellegrini dovranno effettuare la visita per poi tornare a casa. Un giorno nella casa del Signore è meglio di mille nella tenda dei non credenti. Il desiderio è appagato ed il cammino è giunto al termine. Dopo il Salmo è stato preso in considerazione il Vangelo di Marco (10, 32-34), quando anche Gesù era in pellegrinaggio per salire verso Gerusalemme. Egli precedeva gli Apostoli che erano pieni di timore, di dubbi e incertezze. Dopo averli presi in disparte disse loro quello che gli sarebbe accaduto una volta giunti a Gerusalemme. Forse, nelle volte precedenti, avevano preferito far finta di non capire, ma in quel momento, senza mezzi termini disse che sarebbe stato consegnato, schernito, flagellato, ucciso ma dopo tre giorno sarebbe risuscitato.

La meta di Gesù era il compimento della sua vita, sacrificarsi per la nostra salvezza, e cercava di farlo comprendere ai suoi discepoli. Nel nostro pellegrinaggio terreno noi ci fidiamo di Gesù? Lui si rivolge agli uomini con Amore, gli uomini lo hanno condannato a morte. Noi abbiamo la forza di seguirlo e di considerarlo come nostra Meta o continueremo a condannarlo?

Fabrizio Lanciotti