Il 2025, oltre ad essere anno giubilare, segna il 1700° Anniversario del primo grande Concilio Ecumenico della Chiesa, ovvero il Concilio di Nicea. Nel maggio del 325, infatti, 318 vescovi si riunirono in Concilio a Nicea, città situata nell’odierna Turchia. Il motivo principale della convocazione fu lo scompiglio dottrinale causato dalle tesi di un presbitero di Alessandria di nome Ario il quale per cercare di spiegare il mistero trinitario riduceva Cristo, il Figlio di Dio, a livello di creatura, una creatura privilegiata rispetto alle altre, ma pur sempre creatura e quindi inferiore al Padre, negandogli così divinità autentica e completa. La diffusione della dottrina di Ario ebbe successo anche grazie all’uso di canzoni popolari – come per esempio la Thalia – che penetravano negli ambienti dove le dispute teologiche non potevano arrivare: tra i marinai, i mugnai, i commercianti finché non si decise prima di indire un Concilio locale dove Ario venne condannato e poi, a causa del protendersi dello scisma, fu l’imperatore Costantino che, sotto suggerimento di Ossio (o Osio) di Cordova, convocò un concilio ecumenico prima ad Ancira e poi a Nicea.
Nicea è stato un evento davvero unico nella storia cristiana perché dopo secoli di persecuzioni i vescovi si ritrovarono insieme uniti per definire una stessa Fede. Per i cristiani Nicea rappresentò per la prima volta il convergere sul fatto che in Gesù non riconosciamo solo una creatura speciale o un profeta particolare ma il Figlio di Dio homoúsios cioè della stessa sostanza del Padre. In questa settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani è fondamentale ripartire dalla nostra fede comune in Gesù Cristo.
Il vescovo Atanasio, che fu il campione di Nicea, pensava che la formula di fede di Nicea bastasse a superare tutte le eresie e le divisioni e che dopo Nicea non ci sarebbe stato bisogno di alcun altro concilio. Il Concilio di Nicea fu infatti considerato come un miracolo unico, un dono di Dio e regalo dello Spirito Santo alla Chiesa e in effetti i concili successivi furono concepiti solo come una attualizzazione e un approfondimento di Nicea. Come ha detto papa Francesco il 20 gennaio 2025 alla delegazione ecumenica della Finlandia, il Credo niceno che tutti condividiamo è una straordinaria partitura di Fede e questa sinfonia della verità è Gesù Cristo stesso. È necessario quindi ascoltare questa sinfonia della verità non solo con le orecchie, ma con il cuore e se la ascoltiamo con il cuore possiamo essere toccati dal mistero di Dio che si protende verso di noi pieno di amore nel suo Figlio. Sarebbe di nuovo un miracolo se quest’anno riuscissimo, recitando il Credo, ad avere l’orecchio del cuore per percepire questa sinfonia della verità, proprio in quelle parole che ripetiamo forse distrattamente ogni domenica che dicono generato e non creato della stessa sostanza del Padre e che per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo. Solo se il Figlio è consustanziale con il Padre, allora può salvarci: la nostra salvezza può venire solo da Dio e non da una creatura.
Daniele Masciadri