Dal 23 al 26 gennaio, il Giubileo della comunicazione ha riunito a Roma i comunicatori della Chiesa, nei vari eventi organizzati che sono culminati in tre momenti chiave. Il primo, la celebrazione della liturgia penitenziale e la Messa nella memoria di san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e della comunicazione nella basilica San Giovani in Laterano venerdì 24 gennaio dalle 17 alle 20.30. Il secondo momento è stata l’udienza con il Santo Padre nella mattinata di sabato 25 gennaio. Il terzo momento chiave è stato la messa celebrata dal Sommo Pontefice nella Basilica di San Pietro domenica.
In tutte queste occasioni, il Papa ha invitato i comunicatori e i giornalisti ad essere portatori e vettori di speranza, a saper trovare in ogni storia, anche dolorosa, una briciola di speranza da raccontare. La Chiesa italiana da parte sua, nel contesto di questa celebrazione, ha organizzato, prima degli appuntamenti sopra indicati, un convegno per gli operatori del mondo della comunicazione sociale delle diocesi italiane. Quasi 250 persone erano presenti agli incontri del pomeriggio del 23 e della mattinata del 24.
Tanti i relatori che si sono succeduti per esplorare da tanti punti di vista la questione dell’“Intelligenza artificiale”, che già appariva nel titolo stesso del convegno, in un gioco di parole: “A.I. confini della comunicazione e il giubileo del mondo della comunicazione”. Ad aprire il convegno è stato il Vescovo Domenico Pompili, presidente della commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali, che nel salutare i partecipanti ha spiegato in che modo la comunicazione è oggi, nella sua fase super tecnologica odierna, tra nuvole e terra.
Poi il direttore dell’ufficio Cei per le comunicazioni sociali, il dottore Vincenzo Corrado ha a sua volta illustrato il senso del tema scelto indicando, dall’etimologia della parola confini (cum finis) lo scopo della comunicazione che è quello di portare a un punto di compimento.
La dottoressa Maria Chiara Carrozza, Presidente del Centro Nazionale della Ricerca ha, per quanto le riguarda, affrontato la questione dell’intelligenza artificiale, dell’informazione e comunicazione nell’ambito della ricerca oggi, un campo ancora tutto da capire e da scoprire. Mariagrazia Fanchi, professoressa della Cattolica, ha presentato le varie sfide della comunicazione oggi.
Il secondo giorno era dedicato alle testimonianze di chi la comunicazione la pratica. Prima di tutto, Alessandro Gisotti, vice direttore della direzione editoriale del Dicastero per la Comunicazione della Santa sede con l’invito a “condividere con mitezza la speranza che sta nei cuori”, contestualizzando questo intervento all’interno del messaggio del Papa per la giornata mondiale della comunicazione, il quale messaggio era uscito quello stesso 24. La seconda testimonianza era del direttore di TG2, il dott. Antonio Preziosi che ha parlato del senso del limite nella comunicazione. Poi l’esortazione pressante: “Meno prodotti, più processi”, a cura di Marco Ferrando, Direttore del Master in giornalismo dell’Università di Torino e Celeste Satta, anche essa della stessa Università. Infine, con i direttori Marco Girardo (Avvenire), Vincenzo Morgante (Tv2000-inBlu2000) e Amerigo Vecchiarelli (Agenzia SIR), c’è stato il dialogo con i media della CEI, nel segno della condivisione della loro esperienza.
Roberto Sisi