L’ex Convento dei monaci Agostiniani, di notevole importanza storico-artistica, perfetta location per il Presepe Monumentale realizzato dal maestro Lorenzo Ferri, è stato commissionato da Oddone Colonna, papa Martino V, nel 1428 e venne realizzato trasformando ed ingrandendo un’antica cappella dedicata a San Giovanni Battista, di proprietà di Mascia Annibaldi, cognata del Papa. Questo complesso andò a sostituire il precedente convento degli Agostiniani Eremitani, che per problemi di difesa non poteva più essere abitato, con due chiesette annesse, dedicate una a Santo Stefano, dell’VIII secolo, e l’altra, un pochino più tarda, intitolata a San Pietro, collocate nella zona detta “Campo”, dove oggi sorge il Santuario della Madonna del Campo.
L’edificio, sito all’interno del centro storico cavense, che in origine era il dormitorio del convento dei monaci che custodivano anche la chiesa di Santo Stefano “vecchia”, presenta ancora in gran parte l’aspetto originario della metà del ‘400, una stanza rettangolare con finestre affacciate sulla vallata e sull’antico borgo medioevale ed una adiacente, stretta e lunga, con copertura a volta a botte. Negli ambienti ipogei non si accedeva tramite la scala attuale, costruita in funzione dell’allestimento museale, ma utilizzando la scala originaria in calcestruzzo, con gradini asimmetrici, che serviva per raggiungere la chiesetta quattrocentesca di Santo Stefano. La prima stanza presenta una copertura a volta a crociera con incannucciato, ancora in alcune parti visibile ed un contrafforte, che fa da cornice alle figure della Natività del Monumentale Presepe Ferri. Lo spazio attiguo, caratterizzato dalla rampa di accesso, con finestre aperte sul fossato sottostante, immette nell’antica chiesetta quattrocentesca a navata unica, con campata centrale con volta a crociera, sostenuta da quattro colonne con capitelli di riuso, provenienti dalle ville romane rinvenute nel territorio circostante, abside semicircolare, coperta da un ciborio in stucco della metà del Seicento e interamente affrescata con un ciclo pittorico che raffigura la Passione di Cristo, della metà del ‘500, della scuola degli Zuccari, che presenta, nonostante le pessime condizioni di conservazione, soprattutto nella raffigurazione dell’Ultima Cena, una straordinaria realizzazione prospettica del luogo conviviale, a cui si aggiungono gli splendidi colori dei panneggi delle vesti di Gesù e degli Apostoli. Nel pavimento si può notare un dislivello dovuto all’antica mansione di questa chiesa eletta come sepoltura da diversi esponenti della famiglia Colonna. Nel 1768, a causa della crescita demografica della popolazione cavense, fu commissionata all’architetto Nicola Fagiolo, allievo del Vanvitelli, la nuova chiesa superiore di Santo Stefano, proprio sopra quella preesistente del 1430. Oggi il legame tra la chiesa antica e quella nuova è tenuto saldo dall’oblò che si trova nel soffitto della chiesa inferiore da dove si può entrare con lo sguardo all’interno di quella superiore, ammirando l’affresco della copertura della navata con il Battesimo di sant’Agostino realizzato dal pittore Taddeo Kuntze, che per la chiesa ha affrescato anche il Battesimo di Gesù e San Tommaso da Villanova. Nella chiesa settecentesca di Santo Stefano, a navata unica, con cappelle laterali, si può ammirare anche il fonte battesimale decorato con lo stemma della famiglia Colonna e quello del Comune di Cave.
Silvia Baroni