«Sostenuto dalla Parola di Dio e dai Sacramenti, dalla preghiera quotidiana, attingi sempre da essi nuova linfa per la tua vita spirituale e l’impegno pastorale»
Mercoledì 2 luglio, giorno che la Chiesa dedica alla Madonna delle Grazie, nella cattedrale di Sant’Agapito Martire a Palestrina il Vescovo Mauro ha ordinato diacono fratel Angie Tirelli Fernandez dell’Associazione pubblica di diritto diocesano «Famiglia Apostolica per la Chiesa “Madre del Buon Pastore”». Monsignor Parmeggiani ha spiegato, nella sua omelia, come la Chiesa, «dopo un adeguato discernimento, ha riconosciuto idoneo Fratel Angie per porsi per sempre, con tutta la totalità del suo essere, al servizio di Cristo e del popolo santo di Dio quale diacono al quale verrà consegnato il Vangelo per il servizio dell’annuncio della Parola che salva e rende felice l’uomo. Che a contatto con l’altare sarà chiamato a conformare sempre più la sua vita a Cristo». Angie sarà chiamato a conformarsi sempre più al Mistero di Cristo «mistero di passione, morte e risurrezione.
A pregare ogni giorno per il popolo di Dio attraverso la Liturgia delle ore e a spendersi nella carità verso tutti. La carità che è il linguaggio universalmente comprensibile per dire a ciascuno che Dio lo ama, che Dio lo serve, che Dio vuole dare significato alla sua esistenza». Proprio per il discernimento condotto il Vescovo ha voluto ringraziare la comunità cui Angie appartiene, le istituzioni teologiche dove ha studiato la teologia, il Seminario diocesano, e le parrocchie dei Santi Martiri Prenestini e della Sacra Famiglia, in cui presta servizio. Infine ha rivolto un pensiero anche alla comunità diocesana del diaconato che lo ha accolto. Riflettendo sul brano delle nozze di Cana narrato nel Vangelo mons. Parmeggiani ha esortato Angie a lasciarsi sempre guidare nel servizio che la Chiesa gli ha affidato dalla sapienza di Maria che ci insegna a confidare in Gesù. «Caro Fratel Angie – ha detto il Vescovo – oggi la parola “Qualsiasi cosa vi dica fatela!” è rivolta a te come fu rivolta ai servi che non ebbero compiti speciali se non quelli di riempire di acqua le giare che poi Cristo e solo Lui fu capace di trasformare in vino». È vero però che Gesù chiede l’aiuto dei servi.
«Chiede il nostro aiuto, chiede stasera il tuo aiuto!» ha ribadito il Vescovo ad Angie, e ha poi spiegato ancora: «Le mani impotenti degli uomini che possono operare i segni di Cristo. Così come tu potrai annunciare il Vangelo, battezzare, distribuire la Santa Comunione, assistere e benedire i matrimoni e, a Dio piacendo, un giorno prete, potrai trasformare il pane e il vino nel corpo e nel sangue del Signore». Occorre – ha raccomandato ad Angie ancora il Vescovo – ricordare sempre le due affermazioni di Maria: “noi non abbiamo vino” e “vale la pena fare quello che Cristo ci dice”. Concludendo l’omelia mons. Parmeggiani ha infine chiesto ad Angie di attingere sempre alla Parola di Dio ed ai Sacramenti, alla preghiera, per avere da essi nuova linfa per la vita spirituale e anche per l’impegno pastorale e portare la gioia e la felicità del Signore a tutti coloro che incontrerà.
Maria Teresa Ciprari