Il Giubileo delle associazioni: «in sinergia, per una armoniosa sintonia»

Si stima siano stati più 80 mila i pellegrini che si sono riuniti in piazza San Pietro per celebrare il Giubileo dei Movimenti, delle Associazioni e delle Nuove Comunità nella Solennità di Pentecoste durante la Santa Messa presieduta da Papa Leone XIV domenica scorsa, 8 giugno. Sabato 7 giugno sono stati oltre 70 mila i fedeli che hanno partecipato alla Veglia di Pentecoste, uniti intorno al Santo Padre nella preghiera di invocazione allo Spirito.

«Centinaia e migliaia di persone da tutta Italia e non solo sono arrivate a Roma per questa straordinaria occasione», racconta Melissa Cicerone, segretaria delle aggregazioni laicali delle diocesi di Tivoli e di Palestrina. «Ancora una volta – prosegue Cicerone nella sulla emozionata narrazione – la piazza era gremita di un popolo accomunato dalla fede in Cristo e dall’amore per la Chiesa. Durante la pre-veglia si sono susseguite diverse esperienze di Vangelo vissute in terre devastate dalla guerra o dalla povertà, esperienze di cambiamento radicale della vita dopo un incontro straordinario con Cristo. L’arrivo di Papa Leone ha suggellato quanto vissuto prima; con le sue parole il Papa ha sottolineato che non si è Cristiani da soli, per questo è necessario armonizzare i nostri passi ai passi altrui, sentendosi parte di un intero fuori del quale tutto appassisce, anche il più originale dei carismi. Ha invitato inoltre a un cammino di pace che sia costante nel costruire una società più giusta». Il Santo Padre infatti nella sua omelia ha sottolineato proprio l’importanza di camminare insieme: «Siamo un popolo in cammino. Questa coscienza non ci allontana – ha detto – ma ci immerge nell’umanità, come il lievito nella pasta, che la fa tutta fermentare. L’anno di grazia del Signore, di cui è espressione il Giubileo, ha in sé questo fermento. In un mondo lacerato e senza pace lo Spirito Santo ci educa infatti a camminare insieme. La terra riposerà, la giustizia si affermerà, i poveri gioiranno, la pace tornerà se non ci muoveremo più come predatori, ma come pellegrini».

In occasione della Veglia del sabato pomeriggio anche un piccolo gruppo di pellegrini ha partecipato in rappresentanza dell’Azione Cattolica diocesana di Palestrina. «Organizzato nella ricorrenza della Solennità di Pentecoste – riferisce Fulvio Romani, presidente dell’Ac della diocesi di Palestrina – proprio a rappresentare i molteplici modi con i quali lo Spirito Santo ci illumina nella fede e contemporaneamente ci mantiene uniti nel Signore, il pomeriggio ci ha visto dapprima immersi in un’atmosfera festosa e variegata dai mille colori dei numerosi gruppi in rappresentanza delle molte esperienze di fede che fanno parte della nostra Chiesa. Poi è diventato l’occasione, almeno per noi presenti, di gioire per il primo incontro ravvicinato con il nostro nuovo Pontefice, Papa Leone, che ha attraversato in lungo ed in largo la piazza gremita salutando tutti e soffermandosi più volte a benedire i bambini più piccoli.

Il clima di festa è diventato poi di profondo raccoglimento, quando ci siamo uniti in preghiera con il Santo Padre al momento della Veglia. È stato un evento nel quale veramente si è sentito come lo Spirito Santo sia l’unico ispiratore della molteplicità dei carismi e della comunione dei cristiani».

Lo Spirito di Gesù cambia il mondo, ha sottolineato papa Leone XIV, perché cambia i cuori. «Ispira infatti quella dimensione contemplativa della vita – ha spiegato Prevost – che sconfessa l’autoaffermazione, la mormorazione, lo spirito di contesa, il dominio delle coscienze e delle risorse. Il Signore è lo Spirito e dove c’è lo Spirito del Signore c’è libertà (cfr 2Cor 3,17). L’autentica spiritualità impegna perciò allo sviluppo umano integrale, attualizzando fra noi la parola di Gesù. Dove questo avviene, c’è gioia. Gioia e speranza».

Concludendo la sua riflessione il Papa ha messo in evidenza ancora l’importanza della sinergia e della corresponsabilità: «Siate dunque legati profondamente a ciascuna delle Chiese particolari e delle comunità parrocchiali dove alimentate e spendete i vostri carismi. Attorno ai vostri vescovi e in sinergia con tutte le altre membra del Corpo di Cristo agiremo, allora, in armoniosa sintonia… Se insieme obbediremo allo Spirito Santo!».