Il modulo formativo dell’Azione cattolica di Palestrina, «per il bene comune»

Sabato17 e domenica 18 settembre si è svolto il modulo formativo diocesano dell’Azione Cattolica di Palestrina dal titolo: Al servizio del bene comune. Il laico di Ac all’interno della comunità. L’assistente diocesano don Cyriaque Niyongabo ha aperto l’incontro con l’icona biblica di questo anno associativo, tratta dal Vangelo di Mt 28, 16-20 da cui l’esortazione “Andate dunque”, punto di partenza della nostra riflessione. I due relatori intervenuti hanno mostrato degli esempi concreti riguardanti la loro vita: Guglielmina Ranaldi, dell’Ac di Olevano Romano, ha raccontato la sua esperienza come cristiana impegnata in politica che l’ha portata a diventare sindaca, avendo colto la chiamata ad andare e fare la propria parte dialogando con tutti, anche con chi è lontano dal nostro pensiero, ed avendo attenzione al bene comune; Alessandro Mirabello, Incaricato regionale Adulti, ha riportato la sua esperienza in ambito sociale, avendo creato insieme ad altri tesserati Ac l’associazione: HabitaTerra grazie alla quale, tra le finalità, coinvolge persone con disabilità in ambito lavorativo e sociale. Il secondo giorno ci si è dedicati ai laboratori pratici. Dal gruppo adulti è emerso come sia importante mettersi al servizio del bene comune nelle nostre comunità ed è più naturale se abbiamo la disponibilità ad amare il prossimo e ad accettarlo per quello che è, facendoci suoi compagni di viaggio.

Il settore giovani ci esorta a riscoprire e riconfermare l’importanza delle relazioni come elemento fondante della nostra esperieza associativa per la crescita di ognuno e per la riuscita del servizio nel quale ci impegniamo. Nel gruppo educatori Acr si è simulata un’équipe diocesana e sono emerse delle idee per la festa del Ciao, partendo dallo slogan dell’anno Facciamo squadra. La nostra squadra è la Comunità, una squadra nella quale oltre a giocare con gli altri, giochiamo per gli altri, e in cui ci ricordiamo che Nessuno si salva da solo. Don Tonino Bello coglie perfettamente il senso di quanto interiorizzato in questi due giorni di formazione: «Si chiede da te soltanto che, ovunque tu vada, in qualsiasi angolo tu consumi l’esistenza, possa diffondere attorno a te il buon profumo di Cristo. Che ti lasci scavare l’anima dalle lacrime della gente. Che ti impegni a vivere la vita come un dono e non come un peso».

Irene Fabrini e Lucrezia Bernardini