Il pellegrinaggio delle sottosezioni Unitalsi di Palestrina e di Tivoli a Lourdes, con la Mamma celeste

Siamo rientrati da soli pochi giorni dal pellegrinaggio alla Nostra Mamma Celeste e già vorrei ritornare da Lei, al mio decimo viaggio l’emozione che provo nel varcare i cancelli del Santuario è ancora indescrivibile, un turbine di emozioni mi stringe la bocca dello stomaco e le lacrime iniziano a scendere incontrollate dai miei occhi, ma non sono lacrime di disperazione.

Tutt’altro, sono lacrime di gioia, quella gioia che solo nel volto dei nostri amici speciali si può notare, vedere gli occhi brillare perché siamo arrivati e avere una frenesia per andare a salutare la Madonna nonostante il viaggio in treno un po’ faticoso e ahimè un po’ troppo “costoso” nonostante andiamo a prestare un servizio per i nostri amici speciali.

Essere volontario significa RICEVERE più che dare, ricevere uno sguardo, un sorriso un abbraccio che anche in situazioni di tristezza interiore fanno si che i propri problemi, le proprie perplessità passino in secondo piano.

Vivere gli amici speciali h24 non ha prezzo, sapere di esser le loro braccia, le loro mani e le loro gambe riempie il mio cuore e mi invoglia a dare sempre di più.

A volte mi sento stanca dai servizi svolti durante i turni, magari una notte trascorsa quasi completamente in bianco ma poi mi ricordo della scelta e la stanchezza passa in secondo piano, mi sento chiamare da loro per esser accompagnati alla Grotta dalla Madonna e come d’incanto tutto passa mi sento rigenerata e pronta ad uscire con un grande sorriso non solo in volto ma soprattutto nel cuore.

Quando sono sotto la Grotta metto a nudo il mio cuore, vorrei chiedere tante cose ma poi mi trovo a ringraziarLa perché sono potuta tornare da Lei.

Mi sento una pace interiore una tranquillità e tutte le paure e le preoccupazioni sembrano non fare parte di me, sento una forza interiore indescrivibile, mi sento quasi invincibile, la guardo e Lei come una Mamma mi stringe a se e mi rassicura che tutto andrà per il verso giusto.

Durante i pellegrinaggi incontriamo tante persone piene di speranze e di storie da raccontare, noi volontari ascoltiamo e siamo pronti sempre nel dare una parola di conforto a tutti, si creano empatie che nemmeno noi sappiamo spiegarci, magari in un nostro gesto oppure in una nostra parola vedono tutto il carisma che cerchiamo di mettere nel servire i più bisognosi, noi siamo testimoni del mistero della fede, della chiamata della nostra Mamma Celeste e nonostante il trascorrere degli anni noi ci siamo rinnovando sempre il nostro Sì alla chiamata.

Carmela – volontaria Unitalsi Sottosezione Palestrina