A giugno del 2020 è stato completato il restauro dell’affresco raffigurante la Madonna col Bambino tra i santi Pietro e Paolo, custodito nel Santuario della Madonna del Campo, e scoperto da S.E. Mons. M. Parmeggiani, il 27 aprile scorso, durante i festeggiamenti per i 366 anni dal rinvenimento della Sacra Immagine, in cui il sindaco Angelo Lupi ha consegnato anche le chiavi della Città di Cave alla Vergine Fiore del Campo, Santa Patrona, come gesto di devozione e affidamento a Maria SS.ma del Campo, simbolo anche dell’unità della città in un momento difficile e di grande sofferenza dovuto alla pandemia in corso. Il dipinto era stato restaurato precedentemente negli anni 60 da Igino Cupelloni, restauratore nei Musei Vaticani, ma con il passare degli anni si è alterato a causa di sostanze utilizzate proprio durante questo restauro, per lo stacco dell’affresco dalla parete e da fenomeni diffusi, che hanno reso quasi illeggibile l’opera d’arte. L’immagine della Madonna del Campo ha un valore storico artistico importante ma anche un valore rilevante da un punto di vista devozionale, rappresenta infatti, per l’intera popolazione, un punto di riferimento che si tramanda di generazione in generazione. Per questi motivi il Comune di Cave, per interessamento dell’assessore alla cultura Silvia Baroni, ha deciso di finanziare il nuovo restauro del dipinto. Il lavoro è stato affidato alla dott.ssa Arianna Ercolani, con la supervisione tecnico scientifica della dott.ssa Angela Catalano funzionario storico dell’arte della Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Area Metropolitana di Roma.
Il dipinto è stato restaurato seguendo le linee guida del restauro moderno, quindi i principi della riconoscibilità, della compatibilità e del minimo intervento. Tre fattori che hanno permesso di raggiungere risultati ottimali evidenziando quello che era l’affresco originale, e dettagli, come le lettere ai lati dei santi che li identificano, le dita benedicenti alla “greca” dei santi Pietro e Paolo e i colori molto più nitidi, mai apparsi agli occhi del fruitore fino ad ora.
Emanuela Trifogli