«Il tempo sta per compiersi»: i padrini e le madrine in un cammino di fraternità

Il cammino dei catecumeni continua con l’intensità dei riti previsti in questo tempo quaresimale, tempo di purificazione e di illuminazione. Meta fondamentale del cammino è essere incorporati alla Chiesa, entrare a far parte della comunità cristiana per vivere pienamente l’essere figli di Dio e fratelli in Gesù. La dimensione comunitaria è dunque meta fondamentale del cammino. La comunità è chiamata a coinvolgersi accompagnando e sostenendo i catecumeni, arricchendo il cammino di approfondimento della Parola di Dio e della preghiera, della testimonianza chiara e credibile dei cristiani.

È importante che i catecumeni vivano un ingresso graduale nella comunità cristiana, non solo nei riti e nella liturgia, ma anche attraverso relazioni umane che portino il profumo della fede e che siano in se stesse “contenuto di fede”. Le prime comunità si caratterizzavano proprio per lo stile di vita comune che nasceva dall’ascolto della Parola e dallo spezzare il pane dell’Eucaristia: uno stile fatto di accoglienza, di condivisione, di attenzione reciproca che diventava motivo attraente verso i lontani. Il tratto bello che la comunità cristiana è chiamata a vivere verso i catecumeni è quello della condivisione del cammino e della custodia di questi “giovani” fratelli, germogli di fede preziosi. Questa attenzione si esprime attraverso la presenza dei padrini e madrine, figure importanti che si impegnano ad accompagnare il cammino dei catecumeni verso quella maturazione che proprio nell’appartenenza comunitaria trova il suo compimento. L’istituzione dei padrini risale alla Chiesa primitiva. Tertulliano parla di sponsores o garanti, che assistono al battesimo dei bambini (De Baptismo, 18, 11, in PL I, 1221). L’esigenza dei padrini era correlata con il battesimo concepito come nuova nascita, che perciò esigeva nuovi padri. Più tardi san Tommaso ricorderà che la rigenerazione spirituale operata dal battesimo assomiglia a quella carnale e, come in questa il bambino ha bisogno di una nutrice e di un pedagogo, così in quella spirituale c’è bisogno di qualcuno che lo istruisca nella fede e nella vita cristiana (Summa Th. III, q. 67, a. 7). «Accompagnare le catecumene è per me un grande dono ed una opportunità per ravvivare la mia stessa fede battesimale, per poter essere credibile e confermare in loro in qualche modo la bellezza della fede che stanno scoprendo», queste le parole di una madrina che sta accompagnando il cammino di due catecumene. Anche per lei il tempo sta per compiersi!

Équipe Catecumenato