Il Vescovo a Natale: Dio si è fatto carne per farsi incontrare realmente

Il giorno del Natale è «un oggi che è sorto per sempre, per riempire della luce e della vita di Dio il buio della notte, nella quale cade l’uomo che vive come se Dio non esistesse». Con queste parole il Vescovo Mauro ha iniziato l’omelia durante la santa Messa del giorno di Natale presso la Cattedrale di sant’Agapito a Palestrina, dopo aver presieduto la Messa della Notte nella Cattedrale di San Lorenzo a Tivoli.

Proprio durante la Messa della Notte ha sottolineato come nel buio della storia, 2021 anni fa ha risuonato la notizia degli angeli: oggi è nato per voi il Salvatore! Questa notizia abbiamo bisogno di ascoltarla oggi, nel buio della nostra storia: viene la luce, che è un piccolo bambino nato dalla Vergine Maria. «Camminiamo nel buio della nostra umanità stanca, in cerca di senso, di vita, ma ancora vittima di se stessa, della tentazione di stare lontano da Dio, preferendo la notte. Ma Dio entra nella nostra storia buia, nelle nostre notti e squarcia con la sua luce questo buio». Se lo accogliamo, continua il Vescovo, «inizia per noi un giorno nuovo, affinché tramite noi possa giungere a tutti l’annunzio di una nuova storia che inizia».

Durante la Messa del Giorno, invece, monsignor Parmeggiani ha commentato il prologo del vangelo di Giovanni. «Il Verbo di Dio si è fatto carne, affinché noi potessimo toccare con mano l’amore del Padre, quell’amore che l’uomo ha tradito, ma davanti al cui tradimento Dio non si arrende e continua a raggiungerci con il suo amore in tutti i modi possibili, oggi addirittura facendosi carne e diventando toccabile e incontrabile nella nostra storia umana».

L’evangelista Giovanni non nasconde le difficoltà, anzi sottolinea la drammaticità dell’incontro dell’uomo con Dio, Lui viene e l’uomo non apre le porte. Il potere del male è sempre in agguato, il peccato è sempre pronto a renderci meno uomini, e ad isolarci dagli altri, pensando di essere imperdonabili e chiudendoci alla luce. «Quando sappiamo ammettere i nostri peccati e ci apriamo alla sua salvezza che è voluta entrare nel mondo per abbracciarci fedelmente facciamo l’esperienza della rinascita. Per questo siamo chiamati a non chiudere i nostri cuori al Verbo di Dio, perché se lo accogliamo riceviamo grazia su grazia…Dio scende verso di noi per illuminarci e guidarci di nuovo verso di Lui».

Alla fine della Messa il Vescovo ha voluto affidare agli anziani il compito di trasmettere alle nuove generazioni il senso del Natale.

Daniele Masciadri