«Accogliendo tra noi l’immagine di Maria accogliamo l’invito a pregare che ci viene dalla sua stessa vita e dal suo esempio. Impariamo ad ascoltare Dio e a rendere la nostra preghiera generativa, carità verso tutti, attenzione a chi è più povero e solo, sofferente, bisognoso, desideroso di pace!». Così nell’omelia il Vescovo Mauro durante la tradizionale “Calata” della Madonna del Cuore in occasione del 295° anniversario della Festa a Lei dedicata gli scorsi 27 e 28 aprile a Gerano.
La celebrazione, che ha aperto i festeggiamenti, ha vissuto attimi di preghiera e commozione nella parrocchiale di Santa Maria Assunta gremita da fedeli, geranesi e non solo, accorsi per l’occasione.
La preghiera, appunto: «Cosa è la preghiera se non un rapporto, una relazione – ha continuato il Vescovo – sempre aperta con Dio? Cosa è la preghiera se non permettere che la Parola di Dio attraverso l’azione potente dello Spirito Santo parli al nostro cuore per farci conoscere la volontà di Dio per noi ed aiutarci a dire sì a questa volontà che rende felici noi e ci spinge a rendere felici coloro che incontriamo?».
Dopo i lavori notturni per l’allestimento della secolare Infiorata la comunità geranese ha vissuto il secondo grande momento dei festeggiamenti, quello cioè del passaggio della Sacra Immagine sul tappeto floreale con l’atto di affidamento dell’intera comunità.
La mattina era stata aperta dalla Messa solenne presieduta dal Mons. Lorenzo Loppa, Vescovo Emerito di Anagni-Alatri. Tra le tante mostre in tema con l’evento anche La vita nei colori, personale del parroco don Giovanni Censi, pittore geranese dal tratto inconfondibile.
Una festa che si tramanda di generazione in generazione: lo testimonia l’allestimento della Mini Infiorata da parte dei bambini di Gerano il lunedì successivo. Un momento di grande gioia che ha chiuso il programma festivo, un pomeriggio di coinvolgimento e di insegnamento dei valori di una tradizione che tocca quasi i 300 anni di storia.
Andrea Proietti
