In albis deponendis, rivestiti della veste della Divina Misericordia

Domenica 16 aprile 2023, “in albis”, nella cripta della Chiesa Cattedrale di Sant’Agapito di Palestrina, al compimento del “grande giorno” di Pasqua, i Catecumeni che nella notte di Pasqua hanno ricevuto il Battesimo indossando la veste bianca, hanno deposto ai piedi dell’altare eretto sulla tomba del giovane martire Agapito, questo segno della nuova dignità di figli di Dio. Il gesto semplice e intenso, compiuto sull’altare di un martire, cioè di un testimone della fede, ha rappresentato l’impegno di Armila, Paolo, Pamela ad essere anche loro testimoni della fede ricevuta nel Battesimo, confermata con la Santa Cresima e alimentata dall’Eucaristia.

La loro vita, accesa della luce del Risorto, è chiamata ora a risplendere e a contagiare della gioia tutti coloro che incontreranno questi nostri fratelli: gioia di essere cristiani, di essere rinati a vita nuova, di essere stati oggetto della misericordia del Padre e di essere chiamati “beati” per avere creduto, pur non avendo visto le apparizioni, ma avendo incontrato sacerdoti, suore, fedeli che con la loro vita hanno acceso nel cuore la nostalgia di Dio. E proprio il richiamo ad essere luce del mondo è il senso della candela accesa dal cero pasquale che i neofiti hanno ricevuto dal Vescovo Mauro al termine della Celebrazione Eucaristica. Essi l’hanno accolta con emozione e trepidazione riassunte nelle parole di Paolo, che temeva poi di spegnere questa luce, come un piccolo che ha paura di perdere qualcosa di bello e prezioso.

«Si depone la veste bianca ma siamo rivestiti della veste della Divina Misericordia. Ora continuiamo a indossarla grati perché la Misericordia Divina è per noi, ma è anche per il Mondo intero e noi ci vogliamo impegnare a essere apostoli della Divina Misericordia confidando unicamente in Dio, confidando nella sua Misericordia infinita che se accolta dà pace all’uomo e al mondo intero», questo l’augurio del Vescovo ai neofiti e a tutti i cristiani, rinati a vita nuova dal mistero di morte e Resurrezione celebrato in questa Pasqua. Ora si apre per i nostri fratelli il tempo della mistagogia, occasione per rafforzare la loro fede giovane, con la preghiera, l’ascolto della Parola, l’Eucaristia e per approfondire la fede ricevuta, partendo proprio dai segni liturgici, segni che devono “parlare” cioè esprimere una realtà e condurre alla vita.

Continua la preghiera per i neofiti, che guardiamo come dono di Dio per la nostra Chiesa che è ridiventata giovane nella fede proprio grazie a loro.

Équipe servizio interdiocesano catecumenato