In Duomo il concerto sull’organo restaurato

Giornata importante, sabato due dicembre, per la diocesi e la città di Palestrina: è stato inaugurato, appena restaurato, l’organo della Cattedrale.

Evento importante a livello civico, in quanto un importante pezzo di cultura è stato reso fruibile per la chiesa madre della città e della diocesi; altresì importante a livello diocesano, in quanto si è voluto promuovere la Bellezza: uno strumento messo a nuovo ha il grande potenziale di far arrivare a Dio… e quando è

ben suonato ha veramente la capacità di aiutare a riconoscere il Volto del Dio Vivo e Vero.

Il Vescovo Mauro, pastore della Chiesa di Tivoli e di Palestrina, presente al concerto, ha calorosamente accolto e salutato i convenuti, procedendo con la benedizione dello strumento.

All’organo il maestro Davide Bucci, organista della Basilica Papale di Santa Maria Maggiore in Roma.

Il concerto ha seguito un filo conduttore avvento-natalizio. A rendere stabile questo clima è stata l’improvvisazione sul gregoriano Veni, veni Emmanuel che, tra clima serio e gioioso, ha fatto percepire a tutti il significato dell’attesa, tra attenzione pronta e, a tratti, pavida e la gioia dell’attendere insieme: un autentico momento di Chiesa.

Dato il significato ecclesiale, attraverso l’Ave Maria di Bossi, non poteva mancare il richiamo mariano: Maria Immagine e Madre della Chiesa.

Significativo anche il Trittico Natalizio di mons. Valentino Miserachs che, sulle note di Adeste Fideles, ha trasmetto a tutti i partecipanti lo spirito natalizio, che nasce dal vero significato dell’avvento. Il musicista catalano, attraverso l’armonia ha messo molto precisamente in luce proprio questo significato, proprio come un bravo catecheta che utilizza al meglio i suoi strumenti. Ma a conferire al concerto un significato teologico è stato il preludio in Si minore di Bach, espressione dell’affectus doloris. Ma che senso ha il dolore col Natale? San Leone Magno scriveva che col Natale celebriamo i “primordi della Salvezza” che si compirà col Mistero Pasquale: Morte e Risurrezione, dolore e gioia. Difatti il clima mesto della musica avventizia è espressione di una gioia sommessa che prelude alla sofferenza della Settimana Santa.

L’interpretazione del maestro Bucci, in primis emotivamente coinvolto quasi come in preghiera, ha mirabilmente orientato l’affectus dei convenuti al concerto.

Espressione della gioia della Chiesa è stata anche l’esecuzione dell’inno a sant’Agàpito, cantato da suor Alessia Pantaleo, con successiva solenne e festosa improvvisazione del maestro Bucci sopra quelle note.

Il concerto si è concluso in un clima di gioia, dopo la Toccata festiva di Theodore Dubois.

Pierpaolo Canu, sacerdote