Gli appuntamenti diocesani della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani curati dall’ufficio Ecumenismo e dall’ufficio missionario, tra accoglienza, bellezza e ricchezza di espressioni spirituali
Il tema dato alla Settimana di preghiera per la unità dei cristiani e alla Veglia ecumenica che abbiamo organizzato venerdì 19 nella cattedrale di Palestrina con l’intervento di Mons. Mauro, del vescovo Atanasio della Chiesa Rumena ortodossa e di sacerdoti cattolici e ortodossi, era la parabola del buon Samaritano nella versione di Lc 10,27; in specie, il versetto “Amerai il Signore Dio tuo… e il tuo prossimo come te stesso” Anche il pastore valdese Luca Baratto non potendo essere presente , ha fatto pervenire un messaggio.
Il vescovo Mauro ha proposto una riflessione articolata su la fede, l’amore e il concetto di prossimo. Ha esordito invitandoci a concepire e vivere la fede come assunzione dell’altro nella sua libertà e diversità, guardando al Dio della Bibbia che è un Dio che ama e prende a cuore la esistenza dell’uomo. Su questa scia, con la preghiera chiediamo a Dio, la capacità di amare. Se ci impegniamo nell’amore, è la consegna del Vescovo, l’unità dei cristiani può divenire una realtà, se ci impegneremo a vivere l’amore a Dio e ai fratelli sapendo bene chi dobbiamo considerare prossimo. Commentando la parte finale della parabola, il Vescovo, ha chiesto di riflettere non già sulla domanda “chi è il mio prossimo?”, ma “di chi io voglio essere prossimo?”.
Per dare una risposta guardiamo a Cristo, fattosi prossimo a tutti. Così facendo non solo potremo dare la risposta, ma viverla. Tale domanda, concludeva Monsignor Mauro, la facciamo nostra in questa settimana di preghiera, con domandarci “ a chi siamo chiamati a farci “ prossimo”. Monsignor Atanasio ha scelto di condurre la sua meditazione sulla parola amore; l’amore al fratello non è una opzione, ma un imperativo evangelico senza il quale non siamo figli di una esperienza divina , ma schiavi di una ideologia sterile. Amare il prossimo nella verità, avendo cura che sia Cristo la fonte e il modello del nostro amare. Sulla stessa sensibilità verso la tematica dell’amore vissuto in modo integrale, è stato letto il contributo scritto dal pastore Baratto: tra cristiani non sempre ci siamo amati; spesso abbiamo detto di amare Dio, ma ci siamo dimenticati di amare il prossimo. Essere insieme , è bello , purché ci sentiamo fratelli e sorelle nell’amicizia e nell’amore , ma soprattutto nella Parola del Signore che ci unisce e ci esorta.
E l’Ecumenismo è fonte di amore e di pace. Alla Veglia ha partecipato anche l’ufficio missionario con il quale abbiamo lavorato in sinergia. La Veglia ha visto poi la partecipazione di un coro cattolico, uno ortodosso e uno africano come richiamo alle comunità cristiane del Burkina Faso che hanno elaborato il testo di questo anno. Un secondo momento è stata la celebrazione del Vespro ortodosso nella chiesa di San Pietro alla Carità a Tivoli, presieduto da padre Ioan Florea.
La partecipazione del coro numeroso ha reso l’atmosfera particolare; abbiamo potuto accogliere le preghiere nella loro bellezza e nella ricchezza di espressioni spirituali. Durante la nostra permanenza, abbiamo gustato una accoglienza sincera e calorosa e ben preparata da parte dei rumeni ortodossi, nella chiesa dove pregano e si ritrovano.
Chi fosse interessato ad avere il testo completo delle meditazioni può farne richiesta all’ufficio Ecumenismo o direttamente al suo direttore (pasafine@libero.it).
Enea Accorsi
direttore Ufficio diocesano per l’Ecumenismo ed il dialogo interreligioso