Sentita partecipazione e commozione a Labico, nella chiesa di Sant’Andrea Apostolo, in occasione della Messa in suffragio di don Antonio Fiasco, scomparso il 9 aprile dello scorso anno, dopo essere stato colpito gravemente dal Covid. Alla presenza dei familiari e dei parrocchiani di Olevano Romano e di Labico, è stato ricordato il sacerdote, il parroco, il suo servizio, fino alla morte in solitudine, piegando il capo davanti alla Volontà di Dio. Nell’omelia don Alessandro Frate, parroco di Labico, ha detto che il sacerdote, quando si prostra a terra nel giorno dell’Ordinazione, riconosce di essere nulla davanti alla Maestà divina e dinnanzi al compito che riceve.
Così Don Antonio, con il suo servizio ha consegnato totalmente nell’umiltà e nell’obbedienza la propria vita a Dio, fino alla sofferenza e alla morte. Anche un suo caro amico di Olevano, Cesare Stramazzi, ha voluto ricordare don Antonio con un piccolo libro in cui, oltre alle testimonianze di tanti che lo hanno conosciuto e stimato, trovano spazio versi e foto dedicati al parroco scomparso.
Per la comunità parrocchiale di Labico è ancora difficile raccontare i momenti vissuti con lui, gli anni condivisi che ognuno conserva nel cuore con lacrime, gioia, amicizia e sicuramente tanto affetto. Pensando a don Antonio dovremmo fare l’elogio del prete comune: colui che vive con dedizione esemplare il quotidiano, in coerenza con la propria vocazione, che riprende in mano ogni giorno il proprio ministero, come dono di Dio e come impegno concreto verso i fratelli. Don Antonio lavorava in mezzo alla gente e si dedicava ad essa senza risparmio, amava Dio, la sua vocazione, i suoi parrocchiani. Ha servito il Signore, la sua Chiesa con tutto sé stesso, umanità, pacatezza, saggezza e semplicità. Speriamo che il Signore conceda a noi tutti di continuare, con rinnovato impegno, l’opera di misericordia che don Antonio ci ha abbondantemente testimoniato con la sua vita.
Tina Nuzzi