Due messaggi dalla Cei per ricordare che la Chiesa è aperta e in dialogo con tutti. Analizziamo insieme tutte le novità e le tappe del Sinodo
Il Consiglio episcopale permanente della Cei ha approvato due testi nella settimana in cui in tutte le Diocesi italiane si aprirà il cammino sinodale. Sono il Messaggio ai presbiteri, ai diaconi, alle consacrate e consacrati e a tutti gli operatori pastorali e una Lettera alle donne e agli uomini di buona volontà. «Le nostre Chiese in Italia – spiegano i Vescovi nel Messaggio – sono coinvolte nel cambiamento epocale; allora non bastano alcuni ritocchi marginali per mettersi in ascolto di ciò che, gemendo, lo Spirito dice alle Chiese. Siamo dentro le doglie del parto. È tempo di sottoporre con decisione al discernimento comunitario l’assetto della nostra pastorale, lasciando da parte le tentazioni conservative e restauratrici e, nello spirito della viva tradizione ecclesiale – tutt’altra cosa dagli allestimenti museali – affrontare con decisione il tema della “riforma”, cioè del recupero di una “forma” più evangelica; se la riforma è compito continuo della Chiesa, diventa compito strutturale, come insegna la storia, ad ogni mutamento d’epoca».
Il Cammino sinodale è, dunque, un processo che vuole aiutare a «riscoprire il senso dell’essere comunità, il calore di una casa accogliente e l’arte della cura». «Sogniamo una Chiesa aperta, in dialogo.
Non più “di tutti” ma sempre “per tutti”», scrivono i Vescovi nella Lettera indirizzata alle donne e agli uomini di buona volontà: «Tu che desideri una vita autentica, tu che sei assetato di bellezza e di giustizia, tu che non ti accontenti di facili risposte, tu che accompagni la crescita dei figli e dei nipoti, tu che conosci il buio della solitudine e del dolore, l’inquietudine del dubbio e la fragilità della debolezza, tu che ringrazi per il dono dell’amicizia, tu che sei giovane e cerchi fiducia e amore, tu che custodisci storie e tradizioni antiche, tu che non hai smesso di sperare e anche tu a cui il presente sembra aver rubato la speranza, tu che hai incontrato il Signore della vita o che ancora sei in ricerca o nell’incertezza…».
Insieme ai due testi, è stato diffuso il crono-programma che si distende per l’intero quinquennio 2021-2025, con tutte le tappe del Cammino sinodale. Si inizierà con il biennio dell’ascolto (2021-2023), ovvero con una fase narrativa che raccoglierà in un primo anno i racconti, i desideri, le sofferenze e le nell’anno seguente invece cisi concentrerà su alcune priorità pastorali.
Seguirà una fase sapienziale, nella quale l’intero Popolo di Dio, con il supporto dei teologi e dei pastori, leggerà in profondità quanto emerso nelle consultazioni capillari (2023-24). Un momento assembleare nel 2025, da definire, cercherà di assumere alcuni orientamenti profetici e coraggiosi, da riconsegnare alle Chiese nella seconda metà del decennio.
Quello che ci si appresta a vivere sarà perciò un decennio interamente sinodale, ricordano i vescovi.
E se la prima prima metà del decennio avrà la scansione già descritta, anche la seconda metà sarà fortemente innovativa, dato che è prevista «la restituzione degli orientamenti sinodali alle nostre Chiese, dalle quali provengono».
Per questo i vescovi italiani, su impulso di Papa Francesco, «hanno deciso, anziché redigere gli orientamenti pastorali da studiare e tradurre in pratica nelle comunità cristiane, di affidarne la costruzione all’intero popolo di Dio (del quale fa parte anche il magistero), mantenendo al centro del decennio – in corrispondenza del probabile Giubileo del 2025 la convocazione nazionale, nella modalità che si chiarirà strada facendo». Molto forti sono state le parole di papa Francesco, che il 10 ottobre ha aperto il cammino sinodale nella Basilica di San Pietro. Il Pontefice ha affermato: «Oggi, aprendo questo percorso sinodale, iniziamo con il chiederci tutti – Papa, vescovi, sacerdoti, religiose e religiosi, sorelle e fratelli laici -: noi, comunità cristiana, incarniamo lo stile di Dio, che cammina nella storia e condivide le vicende dell’umanità?
Siamo disposti all’avventura del cammino o, timorosi delle incognite, preferiamo rifugiarci nelle scuse del ‘non serve’ o del ‘si è sempre fatto così’?».
Per le nostre diocesi di Tivoli e Palestrina, appuntamento domenica 17 ottobre alle ore 15, presso il santuario di San Vittorino.
Dopo il saluto del Vescovo, la relazione del professor don Dario Vitali, docente ordinario nella Facoltà di Teologia della Pontificia Università Gregoriana, consultore della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, dal tema “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione”. Alle ore 17.30 la Santa Messa votiva dello Spirito Santo aprirà solennemente il Cammino Sinodale.
Daniele Masciadri
(Fonte Avvenire)