Giovedì 20 gennaio presso il Santuario di Nostra Signora di Fatima a san Vittorino Romano (Rm) si è tenuto l’incontro mensile del clero.
Relatore è stato Mons. Mani, vescovo emerito di Cagliari, che ha aiutato tutti a riflettere su una possibile “teologia della pandemia”: come possiamo leggere cristianamente questo periodo in cui il Covid ha umiliato tutti, dai più potenti ai più poveri? Sono aumentati i divorzi, l’uso di pornografia, una forte paura della solitudine. A livello ecclesiale una mancanza di interventi, un’assenza avvertita da molti fedeli come abbandono. Per ripartire da questa fase di stallo, sarà necessario rinfocolare la vita interiore, passando da una religiosità tradizionale a una fede personale, dove diventa centrale il rapporto intimo con Gesù Cristo. Il sacerdote non è un funzionario, ma è un amico di Cristo, non si tratta così solo di parlare di Cristo, ma far sì che egli viva in noi – utilizzando le parole di T. Merton – affinché la gente possa trovarlo in noi e tutto il popolo di Dio possa avere una vita interiore.
Giovedì 20 gennaio 2022, a causa di una grave malattia, è tornato alla Casa del Padre don Timothy Andulile Mwanjonde, nato a Mbeya in Tanzania il 12 novembre 1975, ordinato sacerdote il 5 luglio 2007, amministratore parrocchiale in Santa Maria Assunta in Cerreto Laziale, diocesi di Tivoli, già in servizio pastorale presso la diocesi di Palestrina. Le esequie sono state celebrate oggi, 21 gennaio, alle 15, presso la basilica di Sant’Andrea apostolo in Subiaco.
Daniele Masciadri