La Biblioteca diocesana di Tivoli

La Biblioteca diocesana di Tivoli, ubicata al piano terra del palazzo del Seminario vescovile di Tivoli (Piazza del Seminario 1), è stata ricostituita dal vescovo Mauro Parmeggiani con la firma del decreto di approvazione dello Statuto e del Regolamento il 17 novembre 2010. Con questo atto, si è preso coscienza dell’importanza del materiale di proprietà della Diocesi di Tivoli e si è deciso di valorizzarne l’esistenza. Sotto l’episcopato del vescovo Benotto (2003-2008), gli spazi dell’ex Seminario erano stati ristrutturati e gli armadi metallici chiusi acquistati in previsione della collocazione dei libri già in possesso della Diocesi. Il fondo librario dell’epoca era costituito da libri lasciati da qualche sacerdote anziano e dai vescovi precedenti, ma non era né consistente né di grande interesse, tranne alcuni volumi antichi o di importanza storica locale.

Da quel momento la Biblioteca ha ricevuto donazioni da parte di diversi fedeli laici e da sacerdoti al momento della morte, per arrivare ad un fondo di 18000 volumi.

Nel marzo 2013, a seguito della morte di don Paolo Pecoraro, per tanto tempo preside dell’Istituto Braschi di Subiaco, gli eredi hanno interpellato la diocesi per lasciare tutta la biblioteca privata del sacerdote, ricca di più di 9500 volumi di materiale teologico e di volumi sulla Divina Commedia e studi danteschi, essendone stato questo sacerdote uno dei massimi esperti. Tali volumi, accompagnati da un’altra donazione privata di tutti i numeri di La Civiltà Cattolica, sono stati collocati presso il Palazzo del Convitto di Subiaco secondo quando deciso di comune accordo con gli eredi, a disposizione della popolazione di Subiaco, molto legata a don Pecoraro. La Diocesi ha dunque deciso di aprire una sede distaccata della Biblioteca a Subiaco. Da alcuni anni, grazie ad un contributo dell’8xmille della Conferenza episcopale italiana sono stati inventariati e catalogati oltre 12000 volumi sul sistema SBN.

La missione della Biblioteca diocesana è la raccolta e la conservazione dell’antica e pregevole collezione di volumi a stampa dal XVIII secolo in poi e la possibilità per gli studiosi e studenti, sacerdoti, religiosi e religiose e giovani di poter trovare materiale di studio e spazi per le loro ricerche.

Alain Vidal,
direttore