La Cattedrale di Palestrina sorge su un edificio preesistente, di origine pagana, che possiamo identificare con un Tempio di Giove, posto nel cuore del foro della Città di Praeneste. L’attuale Cattedrale poggia, infatti, su un forte basamento tufaceo i cui resti sono chiaramente visibili nell’area archeologica ipogea (cripta) e nello scavo prospiciente l’ingresso laterale su Piazza Regina Margherita.
L’epoca a cui si fa risalire questa costruzione è il VI sec. a.C. L’edificio pagano sarebbe stato trasformato in luogo di culto cristiano nella data tradizionale dell’898 quando, cioè, le Reliquie del Martire prenestino Agapito sarebbero state trasferite entro le mura della città e collocate in quella che sarebbe poi diventata la Cattedrale. La primitiva sepoltura del Martire – ucciso nella periferia di Praeneste il 18 agosto del 274 – è stata la Basilica suburbana di cui si rinvengono pochi resti nella zona archeologica della località “Quadrelle”. Al nome di Agapito, assurto, poi, a Patrono della città e della diocesi, sarebbe stata innalzata la cattedrale. Il condizionale è d’obbligo perché la mancanza di dati storici certi non ci permette di avere notizie sicure.
Con sicurezza, possiamo, nondimeno, affermare che all’inizio del XII secolo, il cardinale Conone decorò la Cattedrale e la ricostruì in forme romaniche, consacrando egli stesso la cripta nel 1116 e facendo consacrare la basilica superiore da papa Pasquale II, alla presenza di san Berardo, vescovo dei Marsi, di Maifredo, vescovo di Tivoli e di altri, il 16 dicembre 1117. Alterne vicende storiche, anche dolorose, colpirono il sacro edificio, finalmente, per iniziativa del cardinale Luigi Amat, prese la forma neoclassica che possiede, con la firma dell’architetto Sneider.
I lavori terminarono nel 1917. Le opere d’arte presenti in Cattedrale abbracciano tutte le epoche. Si va dalle tavole del Siciolante (XVI sec.), alle tele del Maratta e del Saraceni (XVII sec.), agli affreschi e alle tele di Bruschi (XIX sec.), a opere contemporanee. Il presbiterio, così come lo vediamo, fu inaugurato il 25 agosto 1975, l’ambone fu costruito nel 2016, la cripta restaurata è stata aperta ai fedeli nel 2020.
Nel tessuto pastorale hanno uno spessore notevole l’Azione cattolica e la Confraternita del Rosario. Il fatto che la Basilica sia la Cattedrale della diocesi e il Duomo della città rende, comunque, la comunità viva e molto attiva. Oltre alle solennità cittadine del Corpus Domini e di sant’Agapito Martire, la parrocchia festeggia con molta devozione la Madonna del Rosario, la prima domenica d’ottobre.
Ludovico Borzi, parroco