La celebrazione del Corpus Domini in piazza

Il Vescovo ha celebrato la Messa in Piazza Santa Maria degli Angeli: «dobbiamo essere ostensori viventi». Al termine dell’adorazione ha quindi impartito la solenne benedizione eucaristica alla città di Palestrina

La festa del Corpus Domini è portare ciò che la Chiesa ha di più prezioso per le strade della città», così il Vescovo Parmeggiani ha introdotto la sua omelia alla Messa di domenica mattina, 6 giugno, in piazza Santa Maria degli Angeli, a Palestrina.

Una piazza preparata ad accogliere il Santissimo Sacramento fin dalle 5 della mattina dalle parrocchie del centro storico della città coinvolte, adornata con un tappeto di fiori e segature colorate di tonalità brillanti, con quadri all’uncinetto, con l’altare allestito con la mensa lignea dalla Ss.ma Annunziata, la scultura di San Giuseppe con il Bambino Gesù dalla parrocchia di Santa Lucia, lo stendardo del Corpus Domini da Sant’Andrea apostolo in Gallicano del Lazio a fare da sfondo, il tronetto ligneo da Sant’Antonio abate. Hanno concelebrato monsignor Antonio Sbardella, don Jean Willy Bomoi Nkanda, padre Mario Castiglione osst, don Ludovico Borzi, don Bruno Sperandini e don Enrico Pinci.

Presenti accanto all’altare anche le confraternite di Palestrina. In prima fila alcuni ragazzi della parrocchia di Santa Lucia che hanno ricevuto per la prima volta la Comunione domenica 30 maggio. Sono intervenuti alla Messa anche il sindaco Mario Moretti ed altre autorità civili. Il Vescovo commentando il Vangelo di Marco ha ricordato il Giovedì Santo, l’Ultima Cena del Signore con i suoi, in una sala ben adornata, dove «Gesù fa uno dei gesti più sconvolgenti per la nostra fede». Il pane ed il vino dati allora anche per noi preannunciano la passione del Venerdì Santo, l’offerta di sé sulla croce e la sua Pasqua. In un contesto di tradimento e di debolezza da parte dei suoi Gesù dona se stesso e dice «fate questo in memoria di me».

L’amore di Cristo donato, il pane ed il vino che per mezzo del dono dello Spirito Santo diventano Eucaristia, rimangono sempre al centro della vita della Chiesa. Noi riceviamo il corpo e sangue di Gesù per essere capaci di rendere grazie a Dio, donandoci agli altri. «Oggi – ha detto il Vescovo – non portiamo il crocifisso nelle nostre strade, portiamo il corpo di Cristo realmente presente nell’ostia consacrata». Dobbiamo diventare “ostensori viventi”, portare Cristo agli altri, anche se è difficile, ha proseguito ancora monsignor Parmeggiani.

La Messa si è conclusa con un breve ma intenso momento di adorazione eucaristica, nel silenzio della piazza, ed il passaggio sul tappeto dell’infiorata del Santissimo Sacramento racchiuso nel prezioso ostensorio raggiato del 1808 proveniente dalla cattedrale e custodito nel Museo diocesano di Palestrina. Infine c’è stata la benedizione alla città.

Fondamentale nell’organizzazione il contributo dei volontari della Protezione Civile, che hanno disciplinato e monitorato l’accesso dell’assemblea dei fedeli nello spazio allestito con le sedie distanziate, della Croce Rossa, del coro della Ss.ma Annunziata, delle uncinettine, di tutti gli infioratori delle diverse parrocchie che hanno collaborato attenendosi alle norme anticovid.

Maria Teresa Ciprari