Continua dal num. 45 del 16 dicembre 2022
Vengono così coinvolti il sig. Umberto Schina, parente di di don Giuseppe Di Lolli e proprietario di una attività legata al calcestruzzo nota nel territorio, si impegnò a donare il calcestruzzo per la realizzazione dell’opera. Viene interessato uno studio di progettazione locale, del geometra Antonio Giulio Proietti che realizzerà parte del progetto come suo contributo, intanto si mette in moto tutta la macchina per cercare donatori e fondi utili alla realizzazione.
Alcuni terreni appartenenti alla parrocchia di S. Andrea Apostolo in Paliano, sui quali i contadini che li coltivano pagavano il quinto del raccolto, per volontà e pressione del Vescovo vengono messi in vendita, e il ricavato viene destinato come fondo per la costruzione della chiesa.
Il tempo passa ed intanto don Mario Feliciani, già attivo in San Bartolomeo di Cave viene destinato alla contrada, non più però come vice parroco della chiesa di Santa Anna, ma esclusivamente alla futura chiesa di San Giuseppe Lavoratore. Continua nell’opera e porta avanti il progetto di realizzare una piazza davanti alla chiesa, coinvolge e torna a chiedere a Giuseppe Borgia, unico proprietario del terreno antistante la nascita della futura chiesa. Intanto il Vescovo è giunto a fine mandato. Giuseppe Borgia, dopo essersi preso del tempo per riflettere con i propri famigliari, decide di donare il terreno a memoria del perduto figliolo e il sacerdote don Mario Feliciani si fa garante dedicando e intitolando la piazza “a nome e memoria del giovane Guerrino Borgia, studente universitario che perse la vita a causa di un incidente stradale”. Il 1° maggio 1990, il Vescovo Pietro Garlato procederà all’inaugurazione della chiesa parrocchiale della parrocchia di San Giuseppe Lavoratore – Artigiano.
Poi la chiesa si è arricchita di alcune opere realizzate da artisti locali e non solo, come ad esempio le due pale realizzate dal pittore palianese Giacomo Lisia, poste ai due lati dell’altare raffigurante la chiesa di Santa Maria di Pugliano sullo sfondo e in primo piano La Madonna di Zancati con in braccio il Bambino Gesù, protettrice di Paliano e dei suoi abitanti, e ai due lati san Paolo della Croce, fondatore dell’ordine dei Padri Passionisti e Santa Maria Goretti. Sotto l’altare è esposta l’Ultima cena sempre realizzata e donata dal pittore Giacomo Lisia. Lungo le pareti della della navata sono esposte le 14 stazioni della Via Crucis, realizzate e donate dalla famiglia dello scultore Perri, artista che ha lavorato presso varie chiese della Diocesi di Palestrina, realizzando, per citare un esempio, il portone in bronzo della chiesa di Santo Stefano a Cave. Per volontà del sacerdote don Mario Feliciani fu fatto realizzare l’Agnello in bronzo sorretto da due serafini, posto alle spalle dell’altare per accogliere il Corpo di Gesù. Sulla parete dietro l’altare è collocato un bellissimo mosaico ispirato all’acqua sorgente di vita.
Le vetrate a mosaico della chiesa, realizzate da una bottega di artigiani, raffigurano scene di vita tratte dal Vangelo e sulla parete, sopra l’ingresso principale, una grande vetrata raffigura il Cristo risorto. Le vetrate più piccole, i banchi e i sedili sono stati finanziati da alcune famiglie del posto.
A memoria dell’eccidio del 6 aprile 1944, in cui persero la vita 10 persone, di cui due adolescenti, è stato realizzata una statua di Cristo risorto, recante un ramoscello di ulivo nella mano sinistra sulle cui foglie sono stati incisi i nomi delle dieci vittime.
Nevia Borgia e G. Battista Ormea, parroco