Rocca di Cave è un piccolo centro di 360 abitanti, a 45 km da Roma che si sviluppa su un rilievo dei Monti Prenestini (Monte Manno) a 933 metri s.l.m. Il centro abitato è dominato dalla Rocca, dalle cui terrazze si osserva uno straordinario panorama che si estende dalla costa tirrenica alla catena appenninica, e comprende vaste porzioni delle cinque provincie del Lazio.
In Rocca di Cave vi sono le chiese di San Nicola di Bari, situata nella piazza principale del paese, quella di Sant’Egidio Abate ed infine il Santuario della Madonna della Neve. Anticamente la chiesa di San Nicola, di cui non si conosce l’anno di edificazione, sorgeva accanto alla Rocca e derivava dall’unione di abitazioni ubicate nel borgo antico. Dell’antica chiesa, divenuta oggi civile abitazione, si conserva la guardiola pensile che fungeva da abside. L’edificazione dell’attuale chiesa di San Nicola risale al 1752. La facciata esterna si presenta oggi intonacata di colore giallo sulla parete di fondo e di color bianco sulla intelaiatura architettonica, mentre l’interno si sviluppa in una navata longitudinale, intersecata da due cappelle laterali nella parte centrale.
Nell’interno, sul lato destro, troviamo il fonte battesimale e il primo altare, dedicato a Sant’Antonio Abate, nelle cui vicinanze si rilevano tracce di affreschi appartenenti alla originaria decorazione della Chiesa. Il secondo altare, che si trova nella prima cappella, è dedicato alla Madonna Assunta. Il terzo ed ultimo altare del lato destro è dedicato alla Madonna della Divina Provvidenza. L’altare maggiore, risalente al periodo di costruzione della Chiesa, risulta oggi staccato dal muro e composto da due volumi adiacenti; dal 1872 custodisce una importante reliquia, il corpo di Santa Eufrosina, dono di Pio IX alla Comunità. La pala centrale, realizzata nel 1795 dal pittore A. Corvi, raffigura, nella parte superiore, San Nicola di Bari mentre riceve una lunga stola dalla Vergine Maria, circondata da due angeli, uno in atto di sorreggere tre pani, l’altro con in mano la mirra; nella parte inferiore del quadro è rappresentato il paese di Rocca di Cave. Sul lato sinistro della Chiesa, a ridosso dell’altare maggiore, si trova il quarto altare dedicato a San Giuseppe; nella cappella centrale, opposta a quella della Madonna Assunta, è tumulato il corpo di Agapito Simeoni, Vescovo di Ariano Irpino e Lacedonia, mentre l’ultimo altare, dedicato a Sant’Antonio da Padova, risale al 1900. L’organo, ubicato sulla parete di fondo, è del 1897, mentre le campane risalgono al 1825.
La chiesa di Sant’Egidio, patrono di Rocca di Cave, è situata circa un chilometro a valle del paese, all’interno del cimitero, su una piccola altura in posizione panoramica dalla quale si domina l’intera piana del Sacco. È probabile che sia sorta nel luogo di un antico antro chiamato la “grotta dei Santi” dove era uso raccogliersi in preghiera. L’epoca di realizzazione non è conosciuta, ma l’esistenza del santuario è attestata da due documenti, uno del 1295 l’altro del 1388. All’interno si trova un altare dedicato a Sant’Egidio Abate con la statua del Santo; un altare dedicato a San Michele Arcangelo ed infine una tela raffigurante Sant’Egidio Abate, San Sebastiano e San Rocco. Il Santuario della Madonna della Neve è stato realizzato intorno alla seconda metà del XIX secolo, su commissione del padre cappuccino Maurizio Porto che, peraltro, fece erigere anche tre edicole sacre collocate lungo la strada che giunge al paese e dedicate a San Vincenzo, Sant’Antonio e alla Madonna del Buon Consiglio. L’edificazione del Santuario della Madonna della Neve avvenne dopo che la cittadinanza di Rocca di Cave fu testimone di un agghiacciante avvenimento. Era il 7 febbraio del 1944 quando le truppe tedesche, dopo aver scoperto quattro loro soldati uccisi nel territorio di Rocca di Cave, assediarono il paese e decisero di fucilare gli abitanti maschi, ma l’esecuzione fu improvvisamente sospesa.