La parrocchia di Sant’Andrea Apostolo nasce nel centro storico di Gallicano nel Lazio. Edificata dai Monaci Benedettini di Subiaco quando i principi Giovanni e Crescenzio donarono loro il Castello di Gallicano. Il principe Nicolò Pallavicini e la sua consorte Vittoria Altieri vengono ricordati per la loro generosità nei confronti degli abitanti di Gallicano, soprattutto per la ricostruzione ex novo dell’antica chiesa in forme barocche negli anni 1732-1734.
All’interno della chiesa dedicata a sant’Andrea, vi è una cappelletta intitolata alla Madonna delle Grazie, a cui i cittadini di Gallicano sono particolarmente devoti. La Madonna delle Grazie, infatti, è stata incoronata regina di Gallicano dal cardinale Vincenzo Vannutelli, vescovo di Palestrina, nel 1905.
Artisticamente la chiesa è decorate con bellissime raffigurazioni pittoriche, ritraenti la vita di Gesù, di Maria Ss.ma e dei Santi. Tra le “ricchezze” d’arte della chiesa vi è anche il Santissimo Crocifisso ligneo, mostrato e portato in processione solo il Venerdì Santo.
I cittadini di Gallicano nel Lazio si tramandano da generazioni di padre in figlio la fede in Cristo con queste devozioni e manifestazioni sacre, dando vita a molteplici Confraternite: del Santissimo Crocifisso, del Santo Rosario, di Sant’Antonio Abate, della Pia Unione Madonna delle Grazie e Pia Unione Santa Rita, e il culto promosso dalla famiglia Zucchi a sant’Aurelio martire. Nella nostra comunità le attività che vedono maggiore partecipazione sono la Catechesi per l’iniziazione cristiana dei piccoli, la preparazione ai sacramenti degli adulti, la cura pastorale dei malati e la Caritas parrocchiale, che segue più di 50 famiglie in difficoltà più altre occasionalmente, infine la formazione settimanale permanente sulla Parola domenicale.
Anche la decennale Banda parrocchiale e annessa scuola di musica, e i due Cori parrocchiali aggregano persone di buona volontà e allietano la celebrazione Eucaristica specie nelle solennità religiose. La collocazione della chiesa nel borgo del centro storico senza parcheggio e la mancanza di oratorio e locali ampi, la penalizza come luogo di ritrovo per i giovani. La parrocchia organizza dunque vari eventi “esterni” per coinvolgere e avvicinare maggiormente le persone all’esperienza cristiana, all’inizio e alla fine dell’anno catechistico, soggiorni invernali ed estivi e gite e pellegrinaggi in luoghi santi. Si è formato con le persone che maggiormente collaborano nelle attività, un gruppo di famiglie, con il quale si vivono anche momenti ricreativi fraterni pur senza trascurare il lato spirituale.
Le principali manifestazioni religiose pubbliche “fuori-chiesa” che il paese attende, dopo il Natale e l’Epifania sono: sant’Antonio abate con la sua benedizione e “il ciambellone”, la Madonna di Lourdes con l’Unitalsi, il Venerdì Santo del Cristo verso la Pasqua, santa Rita, la Madonna delle Grazie di maggio, il Corpus Domini con l’infiorata (fatta dai diversi gruppi catechistici, e dalle confraternite: gli infioratori, dopo aver ricevuto la benedizione del parroco, decorano le vie del paese, fino all’ingresso della chiesa), sant’Antonio di Padova con il pane benedetto, sant’Anna presso l’arco, la Madonna del Rosario, Ognissanti e i defunti, e il santo patrono sant’Andrea apostolo, pescatore delle anime.
Le restrizioni sociali della pandemia per tutta comunità sono un banco di prova per la nostra fede, ma l’amore fraterno e la carità ci aiutano. Ogni evento religioso è preparato da tridui e novene al fine di riportare mente e cuore a ciò che conta veramente.
Elena Gabbanella,
Marika Spina,
don Alfredo Conforti