La cinquantaseiesima Giornata della pace

Il Primo Gennaio non è solo l’inizio del nuovo anno, il 2023, ma è anche la Giornata Mondiale della Pace, giunta alla sua 56ª edizione. Il Santo Padre, nel suo messaggio, ci invita a ripartire dal Covid-19 per tracciare sentieri di pace con un monito: Nessuno può salvarsi da solo. La riflessione del Pontefice parte dalla prima lettera che san Paolo scrive ai Tessalonicesi (5,1-2), esortandoli a rimanere ben saldi nell’attesa dell’incontro con il Signore: “Non dormiamo dunque come gli altri, ma vigiliamo e siamo sobri” (5,6). Papa Francesco incoraggia l’umanità intera ad essere come la sentinella, capace di vegliare e cogliere le prime luci dell’alba soprattutto nelle ore più buie. La pandemia ha messo a soqquadro i nostri piani e ha ribaltato l’apparente tranquillità anche delle società più privilegiate. Ma ha riportato al centro della nostra vita la parola “insieme”, perchè soltanto insieme si costruisce la solidarietà e la giustizia. Al tempo stesso, proprio nel momento in cui abbiamo osato sperare nel superamento della notte della pandemia, una nuova terribile sciagura è giunta alle porte: la guerra in Ucraina. Di certo non è questa l’era post-Covid che ci aspettavamo: per il Covid si è trovato un vaccino, mentre per la guerra non si trovano soluzioni adeguate. Cosa ci è chiesto di fare? Comprendere che il nostro tesoro più grande è la fratellanza umana: non possiamo pensare solo a preservare i nostri interessi personali, ma dobbiamo pensarci alla luce del bene comune, come un «noi» dove tutto è interconnesso. Solo ispirandoci all’amore misericordioso di Dio potremo costruire il suo Regno di Pace.

I.I.