La commemorazione civile e religiosa agli “Scacciati”
Il primo giugno del 1944 la città di Palestrina, ed in particolare il quartiere degli Scacciati, subiva uno dei momenti più tragici della storia della città.
In questo bombardamento persero la vita più di una cinquantina di civili, tutta la comunità delle sorelle Clarisse Farnesiane, di cui rimase solo una superstite suor Filomena Baroni, di Castel San Pietro Romano, e l’intera chiesa parrocchiale della Santissima Annunziata venne totalmente rasa al suolo, rimase in piedi solo il simulacro ligneo dell’Addolorata tuttora custodito dai parrocchiani con tanto amore, a ricordo degli eventi bellici del Quarantaquattro.
Nel luogo dove persero la vita diversi abitanti dello storico quartiere, in una grotta che fungeva da rifugio, sorge oggi una cappellina detta appunto degli Scacciati, in cui la parrocchia dell’ Annunziata si è ritrovata insieme all’amministrazione comunale per celebrare una Messa di suffragio delle vittime e per chiedere a Dio il dono della pace. Presenti oltre al sindaco Mario Moretti, il sindaco dei ragazzi, la giunta comunale, le autorità militari e diverse associazioni militari ivi convenute per l’occasione.
Nella Celebrazione eucaristica il parroco, don Bruno Sperandini, durante l’omelia oltre a ricordare gli eventi bellici del secondo conflitto mondiale, ha citato il santo padre Francesco, utilizzando il discorso dello scorso 1° gennaio, in occasione della Giornata mondiale della pace, in cui il Papa sottolineava, l’educazione al prendersi cura; solo in questo modo, ha ricordato don Bruno, l’attuale celebrazione non sarà una semplice memoria, ma un recuperare un pezzo della storia della nostra comunità perché essa c’insegni qualcosa. Don Bruno ha sottolineato come allora solo dopo sei anni ricostruirono interamente la chiesa parrocchiale, e quanto questo pezzo della storia deve insegnarci a riprendere in mano la vita anche dopo la pandemia.
Anche il sindaco Mario Moretti ha evidenziato quanto questa celebrazione sia una delle più commoventi e sentite dai prenestini, ma soprattutto dagli Scacciatani, e quanto, nonostante la storia dolorosa di Palestrina, essa sia sempre risorta.
Antonio Ludovisi