La compagnia di Affile pellegrina al santuario di Vallepietra

Il 4 giugno scorso è stata la festa della Ss.ma Trinità, mistero della fede e della vita cristiana. È il mistero di Dio in se stesso. La festa fu introdotta nella liturgia cattolica nel 1334 da papa Giovanni XXII e cade la prima domenica dopo Pentecoste.

Riaperto il 1° maggio, dopo la sosta invernale, il Santuario della Trinità a Vallepietra, piccolo comune in provincia di Roma, ha visto un incessante pellegrinaggio, in particolare nei giorni a ridosso della solennità. Situato sul Monte Autore, nella catena dei Simbruini, il santuario è immerso in un paesaggio incomparabile e incontaminato. La festa, in particolare per le persone dei paesi circostanti Vallepietra, vede la presenza delle cosiddette “Compagnie”, composte da adulti, giovani, bambini, che raggiungono il Santuario dopo giorni di cammino o con altri mezzi.

Ogni compagnia è contraddistinta da stendardi raffiguranti l’immagine della Trinità. Ognuno di questi gruppi di pellegrini possiede anche un fazzoletto, diversamente colorato, segno di distinzione e riconoscimento, come comunità.

Così è stato per la Compagnia di Affile, che si è messa in marcia venerdì 2 giugno, dopo la Messa vespertina e che ha visto una nutrita partecipazione, con un folto numero di giovani.

Ai pellegrini il parroco don Enrico Emili ha ricordato che ogni pellegrinaggio ha senso se animato dalla fede.

Come sempre suggestivo e commovente, tra due ali di folla, il rientro della”Compagnia”, preceduta dallo Stendardo che, in processione, ha toccato tutto il paese prima di entrare nella chiesa di Santa Felicita Martire per la Messa.

Maurizio Proietti