Dopo la lunga pausa dovuta alla pandemia e alle misure anti-contagio per il covid 19, le confraternite della Madonna del Cuore e della Santissima Trinità, su pressante richiesta del parroco, don Giovanni Censi, e di molti geranesi desiderosi di tornare alla normalità, riescono ad organizzare il consueto pellegrinaggio del 2 giugno al Santuario della Mentorella. Consueto fino al 2019, quando si poteva in tutta tranquillità andare a piedi partendo da Gerano, facendo soste di preghiera e riflessione lungo il cammino, coinvolgendo tanti giovani e famiglie, partecipare alla Messa e, dopo il momento conviviale con pranzo al sacco e primo piatto offerto dalla Pro-loco, con la fisarmonica si cantava tutti insieme in allegria stornelli e canzoni popolari, prima della recita del santo Rosario, con le interessantissime notizie storiche del Parroco sulla nostra vallata… insomma una giornata davvero diversa. Pur di riprendere il cammino, la “forma ridotta” di quest’anno (camminata solo sul percorso Giovanni Paolo II, S. Messa e Rosario) ci va bene lo stesso, perché ancora più sentita – spiega don Giovanni nell’omelia; e, commentando il Vangelo di Matteo (12, 46-50), sottolinea l’importanza di sentirsi parte della particolare famiglia dei figli di Dio: “chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre”. È la nostra sfida più importante – continua don Giovanni – liberarci dal nostro passato, dai nostri limiti e paure, dalle nostre fragilità. Siamo giunti in questo santuario mariano sulle orme di san Giovanni Paolo II, ascoltiamo anche il suo incoraggiamento “non abbiate paura”; ognuno di noi può far rinascere Gesù in sé vivendo il Vangelo e, per la carità reciproca, contribuire a generare Gesù nella collettività.
Sebastiano Placidini