La festa dell’incontro il prossimo 7 gennaio al Sacro Cuore di Guidonia con l’Ufficio Migrantes, per promuovere l’integrazione e l’accoglienza

La presenza dei migranti oggi si fa sempre più significativa e occupa sempre più spazio nel contesto sociale in cui viviamo. Così anche nelle nostre comunità ecclesiali si fa notare con evidenza l’arrivo di nuovi membri provenienti da altre parti del mondo. Tanti di loro non professano la nostra fede, ma alcuni di loro sono segnati dello stesso nostro battesimo.

Quello che per ora prevale di fronte a questo fenomeno migratorio è un senso di paura perché questi nuovi arrivi vengono percepiti solo come portatori di problemi e quindi come un corpo estraneo alla nostra società e quindi anche alle nostre comunità. Eppure si sa e si può constatare che essi portano anche dei contributi importanti alla nostra società: mano d’opera, attività commerciale, vari apporti economici…e perché non qualche opportunità culturale.

In realtà però questa situazione sembra per ora solo generatrice di disagio, quanto agli autoctoni tanto agli stranieri. Infatti un clima di suspicione da parte di tutti non aiuta a edificare un tessuto sociale coeso che invece serve perché tutti possano vivere in armonia e nella felicità di condividere le ricchezze gli uni degli altri.

In questo senso l’ufficio pastorale migrantes promuove la festa dell’incontro. Un evento che vuole essere uno spazio per conoscere la diversità di popoli che confluisce oggi nel nostro territorio e presentarne la ricchezza. Questa è una delle grandi sfide delle nostre comunità spesso disorientate di fronte alla presenza dei migranti e ciò richiede proprio questa promozione di una cultura dell’incontro.

La festa si terrà presso la parrocchia Sacro Cuore di Gesù a Guidonia dove si svolgerà in un momento ludico dalle ore 15.30 alle ore 17.00 in cui i bambini giocheranno tra di loro pur avendo diverse origini per la nazionalità dei loro genitori.

Questa esperienza ludica sarà accompagnata dalle presentazioni di qualche elemento culturale delle comunità etniche presenti: musiche, storia, geografia. In questo modo un po’ di conoscenza positiva in più dell’ALTRO permette di sentire che davvero siamo figli dello stesso Padre che ci ha mandato l’Unigenito Suo Figlio per l’intera umanità.

A concludere la festa sarà la celebrazione eucaristica che è per ogni comunità cattolica il culmine dell’incontro con Dio e con i fratelli, poiché in Cristo, andiamo tutti incontro al Padre Nostro che è nei cieli.

Nel promuovere questa iniziativa l’ufficio pastorale Migrantes vuole sensibilizzare la comunità diocesana a guardare con profezia al fenomeno migratorio ormai strutturale nel nostro contesto e a promuovere l’integrazione dei cattolici migranti nelle nostre comunità ma anche ad avere quello autentico spirito di accoglienza del forestiero che diventa opera della misericordia divina. Quanto sarebbe bello ma soprattutto proficuo per la nostra Chiesa tiburtina e prenestina se le parrocchie potessero segnalare al servizio diocesano i migranti presenti nella comunità e metterli in contatto per eventuale accompagnamento e coinvolgimento alle attività interculturali. Ovviamente si ribadisce la piena disponibilità a prestare mano forte a ogni comunità nell’affrontare questa epocale sfida sociale culturale ed ecclesiale.

Don Denis Kibangu Malonda
Direttore Ufficio Pastorale Migrantes di Tivoli e di Palestrina