Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla» (Lc 5, 5a). È anche la risposta della nostra Comunità parrocchiale di Villa Adriana a Gesù in questa festa 2023, che stiamo vivendo.
La festa è iniziata ieri giovedì 7 settembre alle 21 con una santa convocazione per l’ascolto e la preghiera della Parola di Dio di Luca 5, 1-11, che da l’orizzonte biblico alla festa. Da questo ascolto comunitario ha preso avvio l’adorazione eucaristica notturna fino alle 18.30 di oggi 8 settembre.
Domani sabato 9 settembre alle 18 l’Eucaristia, la processione e l’inchinata ripetuta anche domenica 10 alle 11.30.
Simone è Pietro, simbolo di quella Chiesa alla quale apparteniamo, che ha una missione: la Parola di Gesù deve raggiungere ogni uomo, nella consapevolezza che gli uomini, oggi come allora, sono assetati di ascoltare la sua Parola: «la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio» (Lc 5, 1). Se ciò oggi sembra non accadere più, dipende probabilmente dalla Chiesa più che dalla società.
Se ciò oggi sembra non accadere più, dipende probabilmente dalla Chiesa più che dalla società. L’umanità però continua ad aver bisogno di ascoltare la Parola di Dio (cfr. Mc 6, 34): ha bisogno di essere pescata, di essere salvata! Ora, questo è il compito affidato alla barca di Simone, alla Chiesa, a noi. Perché provare ad andare ancora a pescare? Ci abbiamo provato tutta la notte e non abbiamo preso niente.
È quello che potremmo dire anche noi oggi: ci siamo dati da fare, ma le chiese sono vuote (cfr. Sal 127/126, 2). Gesù ordina di andare a pescare di giorno (Lc 5, 4); è una modalità assolutamente inconsueta: a pescare si va di notte. Cosa vuol dire questo per noi oggi? Forse che dobbiamo cambiare qualcosa, innanzitutto noi stessi, e poi dobbiamo fare evangelizzazione, pastorale, in modo nuovo: non di notte, ma di giorno, alla luce di Gesù, secondo il suo cuore e la sua mente, lasciando l’uomo vecchio, notturno, convertendo noi stessi e le pratiche che pure ci sembrano ovvie e uniche (cfr. Ef 4, 23-24; Col 3, 10).
Malgrado le comprensibili perplessità, Simone obbedisce alla parola di Gesù. La pesca che Simone ha fallito nella notte non è di pesci, né di uomini, ma di Cristo! È lui che deve essere preso: da Simone, dalla Chiesa, da noi. Se la nostra pesca è fallimentare, se la nostra pastorale è fallimentare, è perché non concepiamo Gesù dentro di noi: perché egli non diventa carne della nostra carne (cfr. Col 1, 24). Ancora di più: perché non riconosciamo la sua carne, il suo corpo in ogni uomo che incontriamo, al quale ci rivolgiamo (cfr. Mt 25, 40)!
Pietro, avendo fatto la Parola di Gesù, non si entusiasma né si sente bravo; tutto il contrario: s’inginocchia e chiede a Gesù di allontanarsi da lui, perché è un peccatore.
L’incontro con Gesù, si gioca qui: nel riconoscersi peccatori salvati: «Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, il primo dei quali sono io» (1 Tm 1, 15).
Una Chiesa di peccatori salvati è una Comunità che sa riconoscere come Pietro il proprio peccato e umilmente chiedere scusa!
La festa di Gesù Salvatore, che celebriamo, ci sollecita a fare nostra l’esperienza di Pietro: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti» (Lc 5, 5).
A cura della redazione del Dialogo con… Villa Adriana, foglio parrocchiale della Comunità parrocchiale di San Silvestro papa in Villa Adriana.