Per le città benedettine di Subiaco, Norcia e Cassino il 21 marzo rappresenta uno dei giorni più importanti e attesi dell’anno. Ricorre infatti la festa del transito di san Benedetto da Norcia. Per le tre città i festeggiamenti iniziano molto tempo prima, con la fiaccola benedettina Pro Pace et Europa Una che ogni anno fa tappa in una città europea per rimarcare l’importanza del messaggio di san Benedetto per l’intero continente. Quest’anno ovviamente per via della pandemia da Covid -19 non si sono potuti svolgere i grandi festeggiamenti in onore del santo patrono. La fiaccola benedettina, accesa nei resti della cripta della Basilica di San Benedetto a Norcia, al contrario degli altri anni non è stata portata in nessuna capitale europea, ma ha fatto comunque tappa in due luoghi simbolo della lotta alla pandemia in Italia, ovvero nell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e allo Spallanzani di Roma. Vivo compiacimento per questa iniziativa ha espresso il santo padre Francesco, che in un messaggio ha evocato un desiderio di rinascita che “incoraggi tutti a camminare sui sentieri della santità tracciati da san Benedetto e da quanti a lui si sono ispirati, andando incontro a Cristo con gioia.”
Il vescovo Mauro ha celebrato a Subiaco la Messa in onore di san Benedetto nella Basilica di Sant’Andrea apostolo domenica 21 marzo. Nell’omelia ha affidato al santo “le sorti del nostro continente, nella nostra stanca Europa che avendo perduto in larga misura la memoria delle sue radici cristiane ora, in preda alla pandemia, rischia di soffocare sotto una economia e una politica che hanno spesso puntato su interessi legati a grandi poteri più che sull’uomo e su Dio suo Creatore e Padre.” Il Vescovo ha continuato: “Festeggiare san Benedetto è dunque un invito a incontrare Dio, a rispondere a quella domanda che per volontà di san Benedetto viene posta anche oggi a ogni uomo che bussa al Monastero per entrare nella vita monastica: «Chi vieni a cercare?». Benedetto a quella risposta ha tentato di dare soluzione per tutto l’arco della sua vita” partendo proprio dal Sacro Speco di Subiaco, fino ad estendere grazie ai suoi monaci nell’arco degli anni a seguire il suo messaggio e la sua regola Ora et labora in ogni angolo d’Europa e del mondo.
Lorenzo Troiani