Ogni anno, la penultima domenica di ottobre, si celebra la Giornata Missionaria Mondiale e il Santo Padre titola il suo messaggio con un versetto degli Atti degli Apostoli: Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato (4,20). È così: quando l’amore di Dio si fa presenza viva nella nostra vita personale e comunitaria, non possiamo fare a meno di annunciare la sua Parola, il Santo Vangelo, quello che abbiamo visto e ascoltato. Tutto in Cristo ci ricorda che il mondo in cui viviamo e l’intera umanità non gli sono estranei e ci invita ad essere suoi missionari nella compassione e nella carità. Egli stabilisce con ognuno di noi un dialogo di amicizia, come fece con i primi Apostoli. È questa sua presenza attiva nel nostro cuore che ci spinge alla missione. L’amore è sempre in movimento, alimenta la condivisione e nutre quella fede capace di farsi carico delle fragilità umane. Il Santo Padre ricorda come i primi cristiani incominciarono la loro vita di fede in un ambiente arduo e ostile: nonostante ciò, il profumo del Vangelo si diffuse al suo passaggio suscitando quella gioia che solo lo Spirito può dare.
La pandemia ha evidenziato e amplificato il dolore, la solitudine, la povertà. Ma la Parola è speranza e dona l’audacia di risollevarsi: attraverso la missione della compassione possiamo fare della necessaria distanza un luogo di incontro e di cura del prossimo, perchè nessuno può salvarsi da solo. Come cristiani non possiamo tenere il Signore per noi stessi: dobbiamo collaborare nella trasformazione del mondo e nella custodia del creato. Non dobbiamo cedere alla tentazione di chiuderci in un’élite, ma dobbiamo andare tra la gente ad annuciare Cristo, non noi stessi. Gesù ha bisogno di cuori capaci di vivere la vocazione come una storia d’amore che li conduce fino alle periferie che possono trovarsi vicino a noi, nelle città o anche dentro la nostra famiglia. Vivere la missione vuol dire coltivare gli stessi sentimenti di Cristo Gesù, il suo amore compassionevole e misericordioso. Chiediamo a Maria, prima discepola missionaria, di far crescere in noi il desiderio di essere sale e luce nelle nostre terre.
Ivana Imperatori