La GMG diocesana

Per lasciare entrare nella vita la speranza vera

Domenica 24 novembre i giovani della Diocesi di Tivoli e di Palestrina si sono incontrati al Tempio degli Angeli in Collefiorito di Guidonia per la XXXIX Giornata Mondiale della Gioventù in Diocesi.

Seguendo il tema «Da turisti a pellegrini», dopo un momento di accoglienza e la merenda, i giovani si sono divisi in gruppi per confrontarsi insieme, attraverso un gioco, sul messaggio di papa Francesco per la giornata. Riprendendo l’esperienza del popolo di Israele, costantemente guidato dal Signore durante il cammino nel deserto, il Papa ci ha invitato ad affrontare con coraggio le sfide che incontriamo nella nostra vita. Con le sue gioie e le sue crisi, infatti, la vita ci appare comunque un cammino faticoso, ma quanti sperano nel Signore camminano senza stancarsi (cfr. Is 40,31): perfino le difficoltà diventano occasione di crescita e di rafforzamento della vera speranza.

Scrive il Santo Padre a proposito: «Questi tempi di crisi, però, non sono tempi persi o inutili, ma possono rivelarsi occasioni importanti di crescita. Sono i momenti di purificazione della speranza!

Nelle crisi, infatti, vengono meno tante false “speranze”, quelle troppo piccole per il nostro cuore; esse vengono smascherate e, così, restiamo nudi con noi stessi e con le domande fondamentali della vita, oltre ogni illusione. E in quel momento, ciascuno di noi può chiedersi: su quali speranze appoggio la mia vita? Sono vere o sono illusioni?» (dal messaggio per la XXXIX Giornata Mondiale della Gioventù).

Terminata l’attività, abbiamo avuto la possibilità di affidare quanto condiviso a Gesù durante la veglia di preghiera.

Il vescovo Mauro ci ha ricordato che Gesù è la speranza, quell’ancora sicura a cui possiamo attaccare la corda della barca della nostra vita, cosicché anche se le tempeste dovessero scuoterla, possa continuare a navigare senza il timore di affondare.

Durante la preghiera siamo stati chiamati a riflettere su cosa ci pesa di più, individuando gli aspetti di noi stessi in cui dobbiamo ancora far entrare la speranza. Consegnandole a Dio, queste fatiche diventano luogo di risurrezione, perché Cristo le condivide con noi, ci accompagna dicendoci: «Non temete».

La serata si è conclusa con lo sguardo rivolto al prossimo anno con l’apertura delle iscrizioni al Giubileo dei Giovani. La cena e la festa finale hanno anticipato quel clima di fraternità che sicuramente ritroveremo a Roma dal 28 luglio al 3 agosto 2025.

Andrea Cecconi,
seminarista