Quando l’uomo si apre alla Parola di Dio deve essere disposto ad abbandonare la fretta per trovare la pace del cuore; fare vuoto delle parole umane ed entrare nel sacro spazio del silenzio. Dinanzi a lui si apre il sentiero dentro la Parola: è il “metodo” (dal greco “meta”, oltre e “odos”, strada), la “strada attraverso la quale si va oltre”. Si tratta di un cammino da percorrere con pazienza e attenzione a tutti i passi richiesti per arrivare a cogliere in profondità il messaggio, la perla preziosa nascosta. La Tradizione della Chiesa custodisce il metodo della Lectio per entrare a contatto vivo con la Parola di Dio, avendo attenzione a non fermarsi a quello che Dio ha detto, ma ad entrare in relazione con Dio che dice. Centro della
Lectio non è il contenuto, ma il protagonista, che non è l’uomo che decide, ma è Dio che in modo misterioso lo interpella e lo chiama, scuotendolo e provocandolo nella sua interiorità. Il metodo della Lectio affonda le radici nell’antichità. Girolamo, monaco a Betlemme, ne è ritenuto un padre e maestro. Egli affermava che “cristiani si diventa, non si nasce” ( Ep. 107,1) e pertanto, per essere autentici cristiani, bisogna, in primo luogo, accostarsi sapientemente alle Scritture.
Quali i passi da compiere guidati dal vento silenzioso dello Spirito? Anzitutto la lectio, la fase della lettura, considerata il “cibo dell’anima cristiana” (Ep. 5,2) per comprendere il significato profondo.
Gianluca Zelli