La lettera in occasione della fiaccolata per le vittime di femminicidio

Carissimo Don Ciro,

impossibilitato ad essere presente alla marcia indetta dal Sindaco di Poli contro il femminicidio nella serata di venerdì 11 aprile p.v., desidero tuttavia non far mancare la mia parola a quanti saranno presenti.

Nei giorni scorsi il tranquillo paese di Poli è salito purtroppo alle luci della ribalta per il ritrovamento del corpo martoriato di una giovane ragazza: Ilaria Sula, barbaramente uccisa a Roma da colui che diceva di amarla e successivamente portata fin nel vostro territorio comunale e buttata in un dirupo, così come spesso, gente incivile butta la spazzatura.

Negli stessi giorni, in un altro luogo d’Italia, veniva poi barbaramente uccisa soltanto perché non desiderava concedersi a chi non amava, Sara Campanella. Due ragazze – mentre scrivo non so se le ultime … -, uccise dal delirio dell’uomo che ancora oggi, nel 2025, considera la donna come un corpo da possedere, senza rispetto per la altrui libertà.

Il paese di Poli è rimasto sicuramente colpito perché toccato direttamente ma vorrei richiamare tutti al problema della violenza sulle donne che ancora oggi, nel 2025, sussiste. Vorrei fare a tutti un appello perché si sia capaci di riconoscere alle donne come a qualsiasi altra persona la dignità che ogni essere umano possiede. Una dignità da rispettare e della quale nessuno si può impossessare per alcuna ragione.

Per far questo occorre che le istituzioni: Stato, Regioni, Comuni, Forze dell’Ordine, Scuola e soprattutto Famiglia e Chiesa si impegnino a educare insieme le giovani generazioni all’amore vero, al rispetto per la libertà altrui, a riconoscere che ogni persona è sacra e nessuno, per nessuna ragione, può sopprimere la vita dell’ altro.

Cari amici, illustri Autorità, i giovani sono profondamente buoni anche oggi! C’è sicuramente chi sbaglia, ma nella grande maggioranza c’è tanto bene nel loro cuore. Educhiamoli, ossia aiutiamoli a tirar fuori questo bene che c’è in loro! Stiamo loro vicini. Soprattutto a chi mostra atteggiamenti che possono indurre a pensare che stia perdendo un sano equilibrio. Senza paura interveniamo per aiutarli ad evitare che si ripetano fatti orribili come quello al quale anche il vostro territorio ha assistito.

Non pensiamo poi che con una marcia – se pur valida come espressione della nostra solidarietà verso tutte le vittime di femminicidi e le loro famiglie e contro ogni tipo di violenza sulle donne – che il problema sia risolto. Esso, purtroppo, è ben più ampio di quanto possiamo pensare poiché ormai eliminando la visione sacra della vita tutto diventa cosa … e la persona può divenire così oggetto di desiderio e di possessione perversa.

Impegniamoci insieme affinché ci sia una effettiva inversione di tendenza e l’umanità si comporti umanamente. Educhiamo ad una corretta affettività e mettiamo in campo tutte le energie possibili perché uomini e donne crescano nel rispetto reciproco.
Affido a voi questo mio appello mentre assicuro la preghiera per Ilaria e Sara che hanno provocato in voi questo giusto desiderio di manifestare per impegnarvi a invertire un modo di agire che, se pur limitato, tuttavia pare diffondersi ed infondere paura alle ragazze, alle famiglie, a quanti bramano giustamente un mondo di tolleranza per tutti, di inclusione, di rispetto, di fraternità.

A tutti giunga il mio saluto e la mia benedizione

+ Mauro Parmeggiani
Vescovo di Tivoli e di Palestrina

8 aprile 2025