La Madonna del Carmelo a Palestrina

Il mese di luglio, da poco terminato, è stato caratterizzato, non solo nella parrocchia di Sant’Antonio abate, ma in tutta la cittadina di Palestrina, dalla festa della Madonna del Carmelo. Palestrina da sempre, dai primi insediamenti dei frati nel lontano 1449 ha mostrato una sincera e matura devozione alla Madonna del Carmelo.

Due le realtà laicali presenti al Carmine, come amiamo chiamare noi Sant’Antonio: la Confraternita e il Terz’Ordine” I prenestini accolsero con gioia ed entusiasmo la predicazione dei religiosi Carmelitani, tanto che vollero istituire una Confraternita affinché la Madonna fosse onorata non solo con il cuore ma anche con culto esterno. La prima notizia ufficiale della Confraternita ci è nota da un registro del 4 giugno 1550”. Laici che già allora nutrivano verso la Mamma Celeste un filiale e affettuoso riconoscimento.

Il Terz’Ordine Carmelitano nasce nel novembre 1936 per opera dell’allora parroco di Sant’Antonio Abate padre Mariano Zaralli. Padre Mariano è stato assistente spirituale del TOC dal 1936 al 1961. Per decenni al Carmine di Palestrina si sono succeduti frati che col loro esempio e con la loro vita di preghiera, hanno trasmesso alle generazioni il fascino del carisma e della spiritualità contemplativa, che caratterizza tutto l’Ordine Carmelitano.

Nel 2016, i frati Carmelitani lasciano la Diocesi e la parrocchia è curata da allora, dal sacerdote don Enrico Pinci. Prima di lasciare definitivamente Palestrina i frati ebbero un’intuizione, vollero farci un regalo, consacrare la cittadina alla Madonna del Carmine, insieme con l’allora vescovo e con p. Simone Gamberoni, ultimo frate carmelitano. Il 14 giugno 2015 l’intuizione si realizzò e con questo gesto, affidarono ad una protezione particolare tutta la cittadinanza a testimoniare: noi stiamo andando via, decisione molto sofferta e incompresa, ma vi lasciamo il nostro tesoro, Maria! Non sarete soli, rivolgetevi a lei ora per tutte le vostre necessità. Questo mese di luglio 2024 è stato vissuto con affetto e nutrita partecipazione dalla popolazione prenestina. Tutti noi addetti ai lavori, abbiamo scorto nelle persone una vicinanza più matura a Maria.

In questo periodo in cui stiamo vivendo una terza guerra mondiale a pezzi e ideologie che contrastano fortemente la religione cattolica, le persone riscoprono l’ideale che non crolla, Dio amore!

Dal 5 al 22 luglio tanti i momenti di comunione e di preghiera vissuti al Carmine: la Novena, predicata da don Enrico; domenica 14, giorno della festa, un fiume di persone ha percorso con devozione le vie della città per la processione e l’Ottavario, in cui ogni giorno, sacerdoti della Diocesi, si sono alternati per rendere omaggio a Maria.
Quest’anno abbiamo incastonato nell’Ottavario, un Triduo a ricordare l’evento di nove anni fa. Noi laici ci siamo chiesti come rendere grazie a tanta Grazia: cosa fare? Non volevamo solo ricordare… ma con gesti concreti, impreziosirlo! Frutti di momenti di preghiera comunitaria ci siamo detti, coadiuvati da don Enrico, perché non fare qualcosa a dare un significato all’evento.

Venerdì 19 durante la celebrazione presieduta dal Vicario Generale della Diocesi di Tivoli, monsignor Domenico Cauteruccio, sono state benedette e consegnate ai presenti due preghiere, frutto del lavoro di noi laici: La Antica Preghiera Carmelitana e l’Atto di Affidamento alla Madonna in dialetto prenestino.  A conclusione della S. Messa la benedizione de “La Madonna Pellegrina”. Abbiamo voluto riprendere questa pia tradizione, la Peregrinatio Mariae, per far rivivere nelle famiglie il desiderio della preghiera e per “consegnare” Maria in quelle case, a sostegno delle famiglie sempre più minacciate da strane ideologie e quindi portare loro conforto nelle difficoltà sempre più numerose. Un gruppetto di noi laici terziari, e chi lo desidera, si alternerà in questa missione. Laici in perfetta sintonia col cammino sinodale voluto da papa Francesco.

Sabato 20 la comunità di Palestrina è stata scossa per l’improvvisa perdita di una cara concittadina, una giovane mamma, conosciuta da tutti e ci è sembrato doveroso annullare ogni evento carmelitano del giorno per stringerci al dolore della famiglia. Evento che prevedeva il gemellaggio, con l’Ordine Secolare Francescano di Palestrina, rimandato a data da destinarsi: laici insieme per una fede più matura e per essere nel territorio una presenza viva.

Domenica 21 luglio conclusione del Triduo e apertura solenne del decennale della Consacrazione; per l’occasione abbiamo invitato il frate che allora, prima di lasciare definitivamente Palestrina, ci consegnò Maria: p. Simone Gamberoni, il quale, con riconoscenza per i tanti anni trascorsi nella cittadina prenestina, ha tenuto una magistrale omelia intrisa di storia, di ricordi e di emozioni che l’hanno visto protagonista negli anni.

Prima di preparare l’articolo tutti noi ci siamo presi del tempo per ringraziare Dio delle grazie ricevute: dalla preghiera, dalle attività svolte, dalle tante persone che ci hanno avvicinato. Siamo consapevoli che ci attende tanto lavoro… ma non sopportavamo l’idea di non fare nulla, non potevamo voltare le spalle a Maria, una Consacrazione è una grazia immensa, anche se spesso, nel quotidiano, presi dalle tante faccende, è ridimensionato il tutto, noi siamo convinti che questa consacrazione, avvenuta nove anni fa, riuscirà a portare a far riflettere le persone e a interrogarle sul senso della vita.
Si siamo più che convinti di questo… forti delle parole di Gesù sulla croce! Vangelo di Gv 19, 26-27. “Gesù dunque, vedendo sua madre e presso di lei il discepolo che egli amava, disse a sua madre: «Donna, ecco tuo figlio!» Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!» E da quel momento, il discepolo la prese in casa sua”.

Osvaldo Sale