Diversa nel suo svolgimento, a causa delle restrizioni legate alla pandemia, la festa in onore della Madonna del Cuore a Gerano, giunta quest’anno alla sua 292ª edizione, conserva però il suo significato più intimo fatto certamente di fede ma anche di storia e tradizione. L’Immagine sacra, opera dell’insigne pittore Cavalier Sebastiano Conca, giunse in paese nel 1729 in occasione delle Sante Missioni da PP. GG. Ruschi e Crivelli (provenienti dal collegio di Tivoli) e da quei giorni l’intera popolazione ne chiede ed ottiene la materna protezione. Non è un caso che questa festa secolare, ogni anno la prima domenica dopo la solennità di san Marco, raccolga i frutti di grazia scaturiti dalla Pasqua di Resurrezione del Signore. Nonostante il programma sia ridotto a pochi ma essenziali momenti, si è comunque formato il Comitato festeggiamenti che, in collaborazione con la Confraternita della Madonna del Cuore, la parrocchia e l’amm.ne comunale, provvede all’organizzazione della festa. Intensa e partecipata è stata la Novena di preparazione, con la recita del Santo Rosario, la Celebrazione della Santa Messa, l’esposizione del Ss.mo Sacramento, il canto delle Litanie Lauretane e le meditazioni negli ultimi tre giorni di don Alberto De Vivo, parroco di San Michele Arcangelo in Tivoli. I festeggiamenti entrano nel vivo con la tradizionale “Calata” della Madonna del Cuore sabato 1° maggio, vigilia della festa, nella chiesa di Santa Maria Assunta (a porte chiuse per evitare assembramenti) e che i fedeli potranno seguire in streaming sui vari canali social. Al termine, con l’apertura della chiesa in pieno rispetto delle normative anti Covid, Messa vespertina alle ore 19 e possibilità di visita e preghiera personale. Nel giorno di domenica 2 maggio, oltre alle Messe delle ore 9 e ore 19, solenne celebrazione alle 11 nella Festa della Madonna del Cuore, con la supplica di affidamento del popolo di Gerano alla Madre di Dio, specialmente in questo tempo di pandemia con possibilità di visita e preghiera per tutto il giorno fino alla chiusura della chiesa alle ore 22. L’allestimento della secolare Infiorata, la più antica d’Italia (1740), mai interrotta per quasi tre secoli fino all’avvento di questa pandemia, ha sempre rappresentato l’atto di amore più grande dei geranesi alla Madonna, l’omaggio floreale infatti unisce fede, storia e tradizione, si tramanda tra le diverse generazioni e muove la vita sociale e di fede di Gerano. Oggi, in questo tempo di pandemia, l’Infiorata si contenta di un Cuore in piazza Sebastiano Conca, antistante la chiesa, e un mazzo di rose sotto l’arco gotico ottocentesco in Piazza della Vittoria, luogo storico dell’Infiorata stessa.
Andrea Proietti