La Vergine del Rosario, festeggiata nella tradizionale data della prima domenica di ottobre, è la festa più sentita della Comunità parrocchiale della Cattedrale di Palestrina.
La storica Confraternita, che dal XVI secolo opera in Città, porta con sé un vissuto di tradizioni e di usanze che, col passare degli anni, non invecchiano ma assumono splendore e lucentezza.
Il tutto con lo sfondo della preghiera del Rosario, “la mia prediletta” come ebbe ad affermare san Giovanni Paolo II alla Mentorella il 29 ottobre 1978, recitato con solennità ogni sera in ottobre davanti alla dolcissima immagine di Maria, intronizzata sulla sua “macchina” processionale quale vera “Regina della Cattedrale”.
Il parroco, don Ludovico Borzi, presiedendo la Messa solenne della sera di domenica 6 ottobre, nella sua omelia, ha presentato il testo della Genesi proposta come prima lettura come un’icona della creazione dell’uomo e della donna, della loro reciprocità, spingendosi a pensare come Dio, creando
Maria e donandola “all’uomo” cioè all’umanità la presenti come il modello di ogni bellezza, di ogni realizzazione umana. Dio, creando Maria, e donandola all’umanità come Madre, vede in Lei ciò che desidera sia la Chiesa, nata dal Cristo addormentato sul legno della Croce – come dicono i Padri. Dio, creando ciascuno di noi, desidera scorgere nelle pieghe dei nostri volti e delle nostre storie, il volto di Maria, perché ci vuole tutti santi, tutti immacolati, tutti pieni di grazia e così, in una parola, felici.
La solenne processione che si è snodata nelle strade della parrocchia al tramonto di una tersa domenica, ha dato maggiore vigore all’esperienza spirituale di veder passare Maria tra le nostre case, nelle nostre strade, in mezzo alle cose della nostra vita, spesso segnata da dolori, da pesantezze, da pensieri.
Il Rosario di Maria, ci ottenga, allora ciò che ci promette: con la contemplazione dei misteri di Dio, una fede che si apre alla speranza.
Ludovico Borzi