La Madonna di Fatima pellegrina di pace con il movimento Gioventù Ardente Mariana nell’Ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli

Ogni missione della Madonna di Fatima negli ospedali è sempre un momento emotivamente molto forte, perché ci si trova di fronte alla sofferenza fisica e psicologica degli altri e anche se la compassione, la presenza, una parola di conforto possono aiutare …ci si sente umanamente inutili, c’è bisogno di mettere “in moto” il nostro cuore e portare l’unica parola di “vita”…il Vangelo. Come è scritto nella lettera agli Ebrei 4,12, la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, delle giunture e delle midolla e scruta i sentimenti e i pensieri del cuore.

Anche nella missione all’ospedale San Giovanni Evangelista di Tivoli, dal 12 al … ottobre, ci siamo preparati con un momento di preghiera invocando lo Spirito Santo e pregando l’Ave Maria davanti alla statua della Madonna di Fatima, abbiamo chiesto a Lei, che è stata unita alla sofferenza di Gesù sotto la croce, di essere la nostra “Celeste condottiera” come piace definirla a noi del GAM.

Dopo una piccola processione nell’atrio dell’ospedale, siamo andati con il cappellano don Andrea Javorek, che ci ha accompagnato, nei reparti dove nei giorni precedenti era stata data la notizia dell’arrivo della statua.

Entrando stanza per stanza, la presenza della Madonna di Fatima ha suscitato tanta commozione e apertura di cuore, sia tra i malati che tra i parenti e il personale infermieristico e medico.

Si percepiva che nei cuori di tutti era una visita importante, perché tutti si sentono Suoi figli… Maria è la madre di Gesù, ma anche mamma di tutti noi. Ricordiamo spesso tra i malati la frase del Vangelo di Giovanni «Ecco tua Madre»; Maria che stava presso la croce di Gesù unita a lui, dentro la sua sofferenza, ha accolto noi come figli, amandoci nonostante il suo dolore.

Dopo la frase del Vangelo, e la preghiera dell’Ave Maria, come richiesto a Fatima tutti gli ammalati si consacrano al Suo Cuore Immacolato e accettano con fede il Rosario e un’immagine di Maria, che viene loro donato. Con raccoglimento accolgono la benedizione di don Andrea. Quanta sofferenza lenita dal passaggio della Statua di Maria, ci ricorda la vicinanza e la presenza di Maria tra noi.

Mi ha commosso particolarmente quando appena entrati in un reparto (credo fosse medicina generale), subito ci hanno chiesto di portare la Madonnina in una stanza dove una persona stava per ritornare alla casa del Padre. Vedere Maria, pregare insieme e essere benedetto dal sacerdote, anche se incosciente ai nostri occhi, credo sia stato un grande dono di Dio per la sua anima. Un altro paziente ha seguito la Statua nel corridoio e commosso ha detto che lui è molto devoto alla Madonna di Fatima, che è stato
lì  molte volte e che questo suo passaggio per lui significava tanto; un altro paziente con una tracheostomia che aveva difficoltà a parlare, dopo la consacrazione ha chiesto di potersi confessare e fare la comunione! Quanta luce porta Maria! Perché come diciamo sempre «A Gesù per Maria». Lei è la nostra porta del Cielo.

F.D.