La Messa in suffragio dei defunti in duomo a Palestrina

Si è celebrato il 9 novembre, con la Messa presieduta dal Vescovo Mauro nella Cattedrale di Sant’Agapito a Palestrina, l’ottavario dei defunti, per affidare, alla misericordia divina i Vescovi, i sacerdoti, i diaconi e tutti i fedeli defunti della Diocesi Prenestina.

«Lo possiamo fare perché, come abbiamo ascoltato nella seconda lettura, Cristo dopo la sua passione, morte e risurrezione è asceso al Cielo, è entrato al cospetto del Padre, è entrato non in un Tempio fatto da mani d’uomo come faceva il Sommo Sacerdote entrando nel Tempio di Gerusalemme, ma è entrato al cospetto del Padre suo» ha detto il Vescovo nella sua omelia «dopo essere passato per la morte che accomuna noi uomini e averla vinta con la sua risurrezione. Ora è davanti al Padre per parlargli di noi». Con il suo sacrificio consumato sulla croce, ha spiegato il Vescovo, un sacrificio irripetibile, unico, con il quale ha annullato il peccato dell’uomo e ha vinto sulla morte Cristo nella gloria, valuta il bene che una persona ha fatto o meno nella sua vita in attesa del Suo ritorno alla fine dei tempi.

Riprendendo il Vangelo poi mons. Parmeggiani ha sottolineato come la vedova getta nel tesoro del tempio tutto quanto aveva per vivere, ossia «consegna la sua vita, tutta la sua vita a Dio e così con Dio e con il prossimo stabilisce una relazione profonda, che paga sulla sua carne e non una relazione di superficie che non tocca il portafoglio ma ancor più, aimè, che non tocca l’intimo del cuore».

Il Vescovo ha concluso la sua meditazione invitando a pregare per suffragarne le anime dei Vescovi, sacerdoti, diaconi e fedeli defunti, perché il loro amore, come quello di ogni essere umano, è stato fragile, e come quello degli scribi, può essere stato capace di esprimersi a parole ma non con i fatti.