La parrocchia di Gesù Redentore a Palestrina si estende su un territorio di circa 20/25 Kmq e conta un numero di circa 7.000 fedeli. È intitolata a Gesù Redentore in ricordo dell’Anno Santo della Redenzione indetto da papa Giovanni Paolo II nel 1983.
Sono passati 38 anni e da allora la nostra Comunità continua a crescere; in particolare, da 10 anni a questa parte, cerca di ritrovare una rinnovata identità e appartenenza nella chiesa costruita e inaugurata il 3 aprile 2011, poi ufficialmente consacrata il 23 giugno 2013, che ha scelto come patrono il santo pontefice Giovanni Paolo II. Nella nuova chiesa, sul lato destro ed in prossimità del tabernacolo sorge appunto una statua del Santo Patrono, in posizione orante, idealizzata e creata dall’artista Piero Casentini. È una rappresentazione molto suggestiva: il grande papa inginocchiato davanti al Santissimo Sacramento e immerso nella preghiera. Recentemente abbiamo valorizzato gli spazi della preghiera silenziosa davanti al tabernacolo, con appositi inginocchiatoi e banchi. Sul lato opposto della chiesa si trova la rappresentazione della Via Crucis, opera dell’artista Giorgio Borghesiani, che prima del suo decesso abitava nel territorio della parrocchia. Il progetto della chiesa è contemporaneo, abbastanza spoglio, ma non mancano la raffigurazione della Beata Vergine Maria Immacolata e la statua di San Giuseppe, patrono della Divina Provvidenza, che ricorda la generosità della gente verso questa porzione della Chiesa diocesana. L’interno della chiesa nuova è realizzato con diversi materiali:mattoni, legno, marmi, vetrate. A quest’ultimo proposito, spicca innanzitutto, in alto, la grande vetrata centrale – progetto di Arte Poli – dietro l’altare, che rappresenta la scena del Vangelo nella quale Gesù salva Pietro dalle acque impetuose. Ogni anno, in prossimità della data della consacrazione della chiesa nuova, la comunità si raduna per un momento di festa e di ringraziamento al Signore. Questo evento di gioia unisce il luogo degli inizi della parrocchia, ossia la chiesetta di Gesù Redentore in via della Croce e la chiesa grande in via Sterpara. L’unione avviene in due modi: il primo, più importante, è attraverso la gente, senza la quale non può esistere la parrocchia. Il secondo modo è attraverso il segno concreto della celebrazione e dell’azione liturgica.
Nonostante i tanti problemi, tra cui la mancanza di un passaggio pedonale tra le due realtà e vie parallele, la strada di via Sterpara piena di buche, i difetti nella costruzione della chiesa e gli sforzi continui per diventare sempre più una comunità–famiglia, c’è sempre un motivo valido per ringraziare il Signore, perché Lui non abbandona mai il Suo popolo ed è fedele alle Sue promesse! La Comunità è giovane ed aperta alle novità: prima della pandemia ospitava tante realtà ricreative e ludiche. È composta da diversi gruppi e organi pastorali come il comitato dei festeggiamenti, il coro parrocchiale, il gruppo di preghiera, il gruppo dei catechisti, il gruppo liturgico, la Caritas parrocchiale, il gruppo Santa Marta e gli Scout “Palestrina 1” dell’Associazione AGESCI. In questo periodo di pandemia, la chiesa viene frequentata dall’intero territorio, perché è una delle poche strutture che permette di mantenere le distanze di sicurezza e di accogliere molte persone (circa 130).
Il sogno e lo sforzo che, come parroco, vorrei concretizzare in un prossimo futuro, grazie alle persone di buona volontà, è il progetto di un grande oratorio con 2 campi da calcio e spazi interni ed esterni, parzialmente già realizzati.
Martino Zarebski