Da San Sebastiano a San Rocco! Gli anni e le intemperie avevano pressoché distrutta la chiesetta dedicata a san Sebastiano, situata fuori dal centro abitato, quando la peste si diffuse in Italia e nei nostri paesi. La popolazione di Olevano, fiduciosa, per la prodigiosa guarigione avvenuta dopo una devota processione per le vie di una lontana città, si rivolse a quel Santo e per sua intercessione fu salva.
Da allora la devozione per san Rocco fu unita a quella per san Sebastiano. Riconoscenti gli Olevanesi (nel 1527) ricostruirono la chiesa di San Sebastiano e la dedicarono anche a San Rocco. Fino al 1754 si trovano ancora i nomi dei suoi Santi associati, poi restò solo San Rocco.
Per vari secoli, l’umile chiesetta, fuori dall’abitato, solitaria, stava sulla sommità di un rialto roccioso come un caratteristico monumento. I pittori stranieri, che numerosi affluivano ad Olevano, attratti dal meraviglioso paesaggio, la ritrassero in mille modi, col suo campanile e con le sue rocce. Uno di essi, Francesco Teobaldo Horny, volle addirittura affidarle la sua salma perché la custodisse nei secoli e, gli olevanesi posero una targa, presso la porta di ingresso: “Qui giace F.T. Horny, lontano dai suoi, carissimo a quelle anime generose per le quali nel fiore dell’età sua dolcemente spirò”. Verso la fine del XIX sec. intorno alla chiesa era sorto un nuovo rione e negli anni che seguirono si ampliò talmente da costituire, per la vastità e la fisionomia, un nuovo paese.
L’antica parrocchia che per tanti secoli era stata sufficiente ai bisogni di una popolazione poco numerosa e tutta raggruppata intorno alla chiesa di Santa Margherita, ormai non lo era più per una popolazione accresciuta di numero, circa 6500 abitanti. Passarono ancora diversi anni durante i quali gli abitanti della nuova zona inviarono petizioni per ottenere il riconoscimento della parrocchia di “San Rocco”. La Curia vedeva di buon grado questo movimento, al punto che il Card. Vannutelli, vescovo prenestino, assegnò l’incarico di valutare la situazione al Rev.mo Antonio Coltellacci, parroco della Cattedrale di Palestrina, che si recò subito ad Olevano per contattare sia il podestà, Sig. A. Sartori che il parroco di Santa Margherita, don Tito Milana. Visitato il paese e tenuto conto delle indicazioni, stabiliti i confini, presentò una dettagliata relazione.
S. Em. il Cardinale Vannutelli, in data 16 aprile 1929, decretava l’erezione a parrocchia San Rocco, alla quale venivano assegnate 2500 anime, mentre alla Parrocchia di Santa Margherita, ne venivano assegnate 4500, ed un abitato ben distinto per l’una e per l’altra. Eretta canonicamente la nuova parrocchia, ebbe il riconoscimento agli effetti civili con un Decreto firmato dal Re Vittorio Emanuele III il 13 novembre 1930. Fu nominato parroco il Rev. don Lorenzo Bonuglia, che si adoperò per procurare alla chiesa gli arredi sacri e grazie a lui il campanile fu arricchito con una seconda campana. Il 24 gennaio 1933 don Lorenzo venne trasferito e sostituito da don Umberto Carletti.
Don Umberto si assunse subito l’onere di dare una conveniente sistemazione alla Chiesa, istituì l’Associazione “Uomini Cattolici” in seno alla Confraternita di San Rocco.
Fu sua cura far aumentare il numero dei Confratelli ed acquistare camici, attrezzi e lanternoni per le processioni oltre allo Stendardo dipinto dal pittore olevanese Augusto Antonelli e fondò la Schola Cantorum. Gli interventi di sistemazione e ristrutturazio-ne, della chiesa, sono stati moltissimi nel corso degli anni per arrivare alla struttura attuale che la rende particolare, con le sue pareti senza intonaco.
Attualmente, la struttura avrebbe bisogno di un’attenzione, soprattutto il campanile caratteristico che sta difronte alla torre medioevale. Don Cyriaque Niyongabo, parroco attuale ha già mosso i primi passi per tale iniziativa di cura di questo gioiello tanto amato dagli Olevanesi e da vari artisti. Si svolge una vita spirituale intensa in questa chiesa le cui dimensioni favoriscono un grande raccoglimento ed un clima di preghiera. Così ogni giovedì, dopo la Messa vespertina, si celebra un momento di Adorazione e di preghiera del vespro. I primi venerdì del mese sono dedicati all’adorazione eucaristica. L’Ora di guardia, il Rosario perpetuo, il Gruppo del Preziosissimo Sangue e il gruppo carismatico Gesù risorto, sono alcune delle realtà che curano la vita spirituale dei fedeli. La festa di san Rocco, ogni 16 agosto è caratteri-stica della comunità e ravviva l’affetto verso il santo di Montpellier.
Fabrizio Lanciotti