La parrocchia di Sant’Andrea Apostolo a Labico sorge nel nel centro storico del paese e raccoglie i fedeli di tutto l’esteso centro urbano (5000 abitanti circa). La chiesa attuale è il risultato di un ampliamento progressivo che trova origine nel Medioevo e attraverso i secoli giunge al 16 luglio 1489, data del primo documento scritto in cui è citata la chiesa di S. Andrea Apostolo. Documenti successivi risalgono al 1537 quando il vescovo di Palestrina, il cardinale Lorenzo Di Campeggio, emana una Bolla con la quale unisce la chiesa di S. Maria del Rovo a quella parrocchiale di S. Andrea Apostolo. Con il passare del tempo la popolazione di Labico aumenta notevolmente e la vecchia chiesa parrocchiale, intorno al 1620, è sottoposta alla prima opera di ricostruzione e adeguamento insieme alla risistemazione generale del paese. All’inizio del XVIII secolo la chiesa si rivela per la seconda volta insufficiente agli abitanti che crescevano, per cui il principe Girolamo Doria Pamphili, con una serie di ampliamenti a sue spese, fa assumere all’edificio la forma attuale. La chiesa, dopo l’ultimo intervento della casa Doria nel 1864, acquisterà il suo attuale aspetto con una struttura a croce latina immissa, con abside rettangolare. L’unica navata, coperta da una volta a botte, è decorata a finti cassettoni. Varie opere pittoriche ricoprono le due pareti laterali, mentre nell’abside la tela con la Crocifissione di sant’Andrea, databile tra la metà del sec. XVII e inizi del sec. XVIII, costituisce la pala d’altare (Fonti storiche: Ruggero Mariani). Proprio all’apostolo di Gesù è dedicata la chiesa e la festa patronale che ogni anno viene organizzata, il 30 novembre, in collaborazione con il Comitato Sant’Andrea impegnato nell’adozione a distanza e nell’organizzare manifestazioni laiche tese a testimoniare e diffondere il Vangelo nella nostra comunità. Compatrono della parrocchia è san Rocco al quale è dedicata una statua di legno argentato, collocata all’interno di una grandiosa macchina in stile gotico, eseguita insieme alla statua nel 1864 sotto la direzione dell’ingegner Busiri.
Ogni anno, il sabato che precede l’ultima domenica di agosto, il santo viene festeggiato con una solenne precessione in cui la pesante statua, nella sua macchina, viene trasportata a spalla da una squadra di “portatori” per le vie del paese, accompagnata da una intensa partecipazione popolare. In questi momenti tutta la comunità ritrova le sue origini culturali e religiose, radici secolari che, pur nell’inevitabile fluire del tempo e dei costumi, consentono alle nuove generazioni di unirsi ai più anziani, ai nuovi arrivati ai nativi del luogo. La comunità parrocchiale è una realtà molto varia che risente del forte incremento demografico degli ultimi anni. Molto aperta alle nuove famiglie ha sempre promosso occasioni di incontro e di partecipazione come feste dell’oratorio e Grest estivi, cenacoli di preghiera e di ascolto della Parola di Dio, e non manca la solidarietà attraverso numerosi operatori che collaborano nella Caritas. Purtroppo l’emergenza covid-19 e la recente scomparsa del parroco don Antonio Fiasco hanno segnato la vita della comunità, che lentamente cerca di ritrovare lo slancio e la gioia di vivere il Vangelo, nell’amore di Cristo.
La comunità parrocchiale di Labico